Barrea. 'I cervi sono la nostra risorsa turistica: strutture ricettive sold out'

“Un’invasione di turisti”. Così dichiara, ad Abruzzolive.tv, Aldo Di Benedetto sindaco di Barrea (Aq).

E precisa: “Ormai tutti i fine settimana sono così, e siamo anche consci che attualmente la domanda è superiore all'offerta”. Però “ci stiamo attrezzando per offrire il meglio dal nostro territorio”.

Barrea è un paese del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise. I cervi sono da anni ormai l'attrattiva del borgo. E di tutto il territorio.
Solo che in Abruzzo i fucili sono già puntati per eliminare centinaia di cervi per decisione della Regione Abruzzo (delibera di Giunta numero 509 dell’8 agosto scorso), mentre la ragione dello sviluppo turistico di alcune realtà è da ricercare proprio in questi animali. Aree interne dell’Abruzzo si spopolano per mancanza di servizi e drastico calo demografico e vengono rivitalizzate dal turimo naturalistico.

Cosa rappresentano per voi i cervi? "Sono una vera e propria risorsa". E la presenza maggiore - dichiara il sindaco "è di visitatori stranieri e delle grandi città". Come se lo spiega? "Tanta gente lascia le aree urbane e industrializzate e cerca l'incontro con la fauna selvatica, con il verde, con il silenzio e la pace dei nostri territori". 

E con la stagione degli amori, che è questa, l'incremento è anche del 20%. "In molti vengono solo per sentire il bramito, tipico verso del maschio nel periodo degli accoppiamenti". C'è il sold out. E ci sono migliaia di video a testimoniare incontri e momenti unici. 

Dinanzi a Barrea poi c’è il lago, ed è sulle rive al mattino presto che è possibile scrutare i cervi in gruppi. Spesso paerò fanno anche passeggiate tra strade e case, incuriosendo tutti. E questi che rischiano l’uccisione? 

"C’è da considerare che il provvedimento adottato prevede l'abbattimento in aree non protette (zone di Avezzano, Sulmona, Subequano, L'Aquila e Barisciano e aree contigue alle non protette - ndr), però "si va a toccare la sensibilità ormai dei cittadini verso questa realtà. Basta venire fra noi qui a Barrea per rendersene conto". Da turismo prettamente stagionale, in genere estivo, stagionale ora “abbiamo masse di turisti che nei fine settimana vengono nei nostri territori e le nostre strutture ricettive sono stracolme". 


Da voi sindaco ci sono anche danni provocati da cervi? "Questa è un’area Parco e qui ove ci sono pericoli c’è la possibilità di elettrificare, in collaborazione con lo stesso ente Parco, i terreni e le colture…".
Vero è che la delibera di Giunta regionale prevede la “necessità” dell’abbattimento dei cervi per un riequilibrio faunistico, per la protezione delle colture dagli attacchi degli ungulati e per la riduzione degli incidenti stradali causati dagli animali. E in più circostanze lo stesso presidente di Regione Marco Marsilio ha sottolineato che anche altre regioni d’Italia prevedono lo stesso abbattimento. Tuttavia il via libera all’eliminazione ha scatenato associazioni ambientaliste e cittadini a difesa dei cervi.

Per il Wwf Italia infatti le necessità evidenziate dalla Regione sono fallaci: "Dal 1° settembre 2022 al 31 agosto 2023 sono stati indennizzati danni da cervo pari a € 25.940,73: una nullità, ancor più se confrontati con i fondi che i consiglieri regionali hanno distribuito, con un maxi emendamento inserito nell’ultima Legge di bilancio, che ammontano a ben 16,7 milioni di euro distribuiti 'a pioggia' a oltre 2.300 beneficiari che non hanno avuto la necessità di presentare specifica domanda, o assoggettarsi a bandi, graduatorie, istruttorie e valutazioni terze e tecniche, come invece avviene normalmente".

E per gli incidenti poi, sempre secondo il Wwf Italia, “secondo i dati forniti dall’Osservatorio dell’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (ASAPS), in tutto il 2022 in Italia sono stati registrati 163 incidenti con animali selvatici, non solo con i cervi. Un dato che rappresenta lo 0,2% del totale, una quantità irrisoria e che può essere riportata anche sulla Regione Abruzzo”.

Dati diversi offerti dalla Regione: per la Regione “269 incidenti nella provincia dell'Aquila. Per complessivi 334 incidenti dal 2019 al 2023”.
Dopo la delibera le polemiche si sono generate anche il “tariffario” per l’abbattimento con un “premio” assegnato ai cacciatori: cinquanta euro per l’uccisione di un cucciolo di cervo, cento per le femmine giovani (12-24 mesi) e adulte (con più di 24 mesi); poi centocinquanta euro per i maschi giovani e duecentocinquanta euro per quelli adulti (con più di cinque anni).
Nel frattempo si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato (giovedì 7 è fissata l'udienza in Camera di consiglio) a cui si sono rivolte le associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia per la sospensione del provvedimento ammazza-cervi. 06 nov. 2024

ALESSANDRO DI MATTEO

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