Il teatro “Antonio di Iorio” di Atessa (Ch) diventerà monumento nazionale, così come voluto dal Governo con una proposta che proprio in questi giorni è in via di discussione. Più precisamente il documento, già approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 3 aprile, è adesso in attesa del definitivo nulla osta in Senato.
Tutto parte da una dichiarazione del presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che ha recentemente detto: “Da sempre crediamo che i teatri siano dei presidi culturali fondamentali, ma finalmente viene a loro riconosciuto anche l’immenso valore storico e artistico”.
Il "di Iorio" è stato ritenuto, come il Marrucino di Chieti e altre istituzioni culturali d'Abruzzo, meritevole di entare a far parte dell'esclusiva lista che in un primo momento era limitata a soli 47 teatri in tutta Italia.
"E' un particolare riconoscimento, previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Rilevante per le proprie caratteristiche storiche, simbolo di riferimento per la comunità nazionale, l’edificio dichiarato "monumento nazionale" diviene inalienabile. Questo riconoscimento prestigioso darà ancora più valore al nostro teatro, tornato al centro della vita culturale cittadina. Un gioiello architettonico la cui valenza storico-culturale trova la meritata affermazione",dice il sindaco Giulio Borrelli.
L'attività teatrale ad Atessa precede la costruzione di un teatro vero e proprio di circa ottant'anni.
La prima iniziativa spettò ad un gruppo di attori dilettanti che nel 1837 fece richiesta agli amministratori locali della concessione dei locali del refettorio dell'ex convento dei domenicani da poter utilizzare per rappresentazioni sceniche.
Lo sviluppo dell'attività teatrale, venti anni più tardi, richiese l'ampliamento dei locali e la concessione di nuovi spazi da parte del Comune. Nel 1863 la continua necessità di una struttura adeguata alle esigenze di rappresentazione portò alla approvazione di un progetto per la creazione di un vero teatro.
I lavori di costruzione furono immediatamente avviati e subito sospesi per difficoltà di carattere economico per un periodo piuttosto lungo. Solo nel 1891 fu avanzata la proposta di risolvere la questione attraverso una raccolta di offerte in denaro da parte della cittadinanza. Questa iniziativa, integrata da interventi finanziari da parte del Comune, determinò la ripresa dei lavori che furono terminati nel 1911, anno dell'ufficiale inaugurazione ed apertura al pubblico.
Da quel momento il teatro è stato sede di intensa attività per circa tre decenni fino al bombardamento avvenuto durante il secondo conflitto mondiale che lo ha gettato in uno stato di degrado e di abbandono. Lavori di consolidamento hanno preceduto il restauro avvenuto negli anni 1984-1988 che ha riportato il teatro al suo antico splendore. 11 apr. 2024
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