Costa dei Trabocchi. Sosta selvaggia sulla pista ciclopedonale: scattano le prime denunce
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C’è chi vi scorrazza in lungo e in largo con l’auto, magari vantandosene sui social. “Quando la statale è intasata, ecco l’alternativa…”:. E c’è chi decide, a tutti i costi, di parcheggiarci sopra la macchina, magari dopo averne percorso un tratto, in barba ai divieti.

Ed ecco la cartolina finale: colonne infinite di veicoli che la invadono. La pista ciclopedonale che corona la Costa dei Trabocchi, la cosiddetta Via Verde, sta subendo l’assalto dei vandali. L’opera dev’essere ancora ultimata ma già si contano i danni. E, dopo appelli bonari, risultati finora inutili, sono scattate le prime denunce. Una delle aziende dell’associazione temporanea di imprese (formata da Cogepri di Guardiagrele, capofila; Di Persio di Montesilvano; Tenaglia di Casoli; Strade e ambiente di Chieti ed Euroimpianti di Atessa) che gestisce il cantiere e il tracciato, perché sta effettuando i lavori, l’altro ieri ha presentato in Procura diversi esposti segnalando abusi e soprusi nel territorio di Vasto. Dove diverse vetture sono state trovate in sosta sulla ciclovia. “In quel punto - spiega Mario Pupillo, presidente della Provincia di Chieti, che sta realizzando l’opera, che interessa 42 chilometri di litorale - non si può tra l'altro arrivare se non dopo essere passati sulla pista. Su alcuni accessi potenzialmente carrabili - tra la stazione di Vasto e verso Casalbordino - stiamo adesso posizionando new jersey in cemento armato - prosegue -. Sperando che servano…”. Perché l’attacco alla ciclovia, per lo più da parte di chi cerca posteggio per andare in spiaggia, assume, a tratti, risvolti inquietanti.

"La settimana scorsa - fa sapere Pupillo - la ditta contrattualizzata per effettuare la resinatura ha dovuto rinunciare per intralcio da parte di cittadini, non disposti a collaborare. Rovinata, a Torino di Sangro, in località Morge, anche la prima resinatura, dove sono visibili impronte di vario tipo e addirittura di un trattore gommato. I pesanti new jersey messi per impedire il passaggio dei soliti irrispettosi, sono stati scansati, di notte, con l'ausilio di mezzi agricoli o muletto, per assicurare gli spazi ai turisti. Eppure - si fa presente - quei parcheggi sono raggiungibili tramite la complanare. Tra l’altro - evidenzia Pupillo - quest’anno, in tutti i comuni abbiamo lasciato libere e a titolo gratuito tutte le aree di sosta". Per quanto accaduto sono scattati accertamenti da parte della polizia provinciale, ma c'è stato anche un sopralluogo dei carabinieri di Torino di Sangro. Sull'ex tracciato ferroviario, di cui la ciclovia ha preso il posto, insistono diverse gallerie, i cui accessi sono sbarrati con reti metalliche, perché vanno messe in sicurezza. "Sistematicamente, specie nei fine settimana - rileva Pupillo - le recinzioni vengono divelte e i lucchetti tagliati con cesoie. Di questo passo l'opera tra due anni sarà distrutta".

Su Facebook pure lo sfogo dell’imprenditore Paolo Primavera, titolare della società capofila dell’Ati che effettua gli interventi. “Vorrei ricordare agli abruzzesi - tuona - che abbiamo realizzato una pista ciclopedonale e non la terza corsia dell'autostrada! Tralascio l'elenco dei danni causati, ma purtroppo siamo un popolo di incivili”.

Serena Giannico

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