E’ partita dall’Abruzzo, da San Vito Chietino, dove risiede da anni con la famiglia, per tornare in Ucraina, suo Paese natio, perché sua sorella gemella, di 44 anni,  è morta all’improvviso per malattia.

Iana Suiarko, ex artista circense, che con il marito formava il Duo Guidi che ha calcato palcoscenici di tutta Europa, è rientrata nella sua terra d’origine, lo scorso 14 febbraio, per il funerale della sorella. “Poi - spiega nel lungo racconto video rilasciato ad Abruzzolive.tv - ho deciso di rimanere per alcune settimane con mia madre, ultrasettantenne, per il grave lutto. Mentre ero lì l’altra mia sorella, quella maggiore, che vive a Kiev, mi ha telefonato, di notte, anunciando che era scoppiata la guerra, che sentiva e vedeva bombe che piovevano ovunque. Ho acceso il televisore e mi sono resa conto...".

Il marito, Sacha Emidio Guidi, si è messo subito in contatto con la Farnesina per chiedere che fare. “Mi hanno risposto - afferma lui -  che non era il caso che Iana si muovesse dal luogo in cui era. Invece lei, sempre molto attiva, per fortuna, si è subito attivata e si è organizzata per la ripartenza". "Ho preso i miei nipoti, un maschio di 17 e una bambina di 11 anni, i figli di mia sorella deceduta, ho preparato in fretta i documenti e prima che la situazione precipitasse, ci siamo precipitati, biglietti alla mano, a prendere un autobus. Mia mamma non è voluta venire in Italia: ha detto che lei resta lì, dove ha sempre vissuto. Pensavo che sarebbe stato un viaggio come gli altri...".

Invece è stata un'odissea. "Riuscire a salire su un pullman è stato davvero difficoltoso - racconta -. Tutti ammucchiati, gente che piangeva e si disperava, donne incinte e bambini, anche piccolissimi, che andavano via per mettersi al sicuro. Abbiamo dovuto aspettare tantissimo,  la sera tardi, prima di poter salire su un mezzo. e' stata comunque una battaglia. E lì eravamo strettissimi, tutti ammucchiati, quasi non si respirava. Un viaggio difficile". Da Leopoli via verso Varsavia. Ma alla frontiera ci sono 18 ore di stop e di attesa, per varcare il confine. "Perché c’erano soldati che controllavano. C'erano tanti autobus, incolonnati e c’era tanta gente che cercava di mettersi in salvo, a piedi. Scene di disperazione e paura. Perché avevano lasciato la casa, senza nulla. Io - dice  Iana - sapevo dove andavo, ma loro no, nessuno. Ho temuto che ci bloccassero alla frontiera, ma è andato tutto bene. La gente del posto ci ha soccorso: ha portato da mangiare e coperte, zuppe, the caldo, tanto cibo per rifocillarci. Hanno portato anche un biberon col latte ad una mamma che aveva in braccio il suo piccolo bimbo e non sapeva come nutrirlo, perché era stata costretta a scappare all'improvviso. Ma tanti, tanti erano in fuga. Scene terribili".

Dopo lungo tempo sono riusciti a giungere a Varsavia, dove hanno trovato la prima accoglienza. "Gente calorosa, ci ha ospitato in una villa". Quindi il rientro in Italia. "Una guerra insensata - rimarca -. Mio cugino ha avuto la casa distrutta dalle bombe: lui si è salvato perché in quel momento era uscito per prendere qualcosa in macchina. L'abitazione è stata spianata".

"Un horror - afferma -. Non capisco perché il mio Paese sia stato attaccato dalla Russia. Bombardano tutto, sparano su tutti, fanno fuoco anche su ospedali per bambini... Molti vivono sotto terra. Mia sorella quasi ogni notte è costretta a rifugiarsi sotto terra: dal sibilo delle bombe, riesce a capire se deve rintanarsi nel bunker o se può restare a dormire in casa. E' l'inferno, ogni giorno. Prima non capivo il valore della parola pace, adesso l'ho scoperto. Serve la pace per stare bene, per fare tutto. E mi auguro che torni al più presto. Tra l'altro molti russi e ucraini sono amici e questo conflitto ci ha purtroppo divisi: la mia migliore amica - fa presente - è russa. Mi ha telefonato dicendo: 'Vorrei stare con te in questo momento di dolore, vorrei poterti raggiungere, ma sono russa, non posso...' ".

"Sono contenta di aver portato al sicuro i miei nipoti. Anche qui, dove viviamo, tanta solidarietà: siamo stati "inondati" di vestiti per loro due. E ringraziamo davvero di cuore...". 17 mar. 2022

A cura di Serena Giannico (intervista), Gaetano D'Alessandro (riprese) e Massimiliano Brutti (montaggio)

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