"Prosecuzione del rapporto insostenibile" e, ancora, "contratto irrealizzabile".
Usa toni perentori, in una lettera inviata ieri all'Anas, il gruppo temporaneo di imprese, capeggiato dalla De Sanctis Costruzioni, impegnato nel completamento della statale Fondovalle Sangro, in particolare nella costruzione del tratto di strada, cinque chilometri, tra la stazione di Gamberale e di Civitaluparella (Ch).
La nota, che ha messo in allerta il sindaco di Atessa (Ch), Giulio Borrelli, che ha subito scritto al ministero delle Infrastrutture per scongiurare il blocco dei lavori (LEGGI QUI), descrive la situazione attuale, che potrebbe portare ad uno stallo permanente. Gli interventi vanno avanti a singhiozzo e sono stati messi in crisi anche dal ritrovamento di una sorgente di gas. Sotto la galleria tra Quadri e Gamberale, infatti, durante gli scavi è emersa una sacca naturale di metano.
Ma gli impedimenti alla prosecuzione dei lavori sono soprattutto di natura economica. Le imprese fanno presente di essersi aggiudicate l'appalto, per un importo "a base d'asta di 178.969.090,22 milioni, offrendo un ribasso del 31,578 per cento. Un forte ribasso, corrispondente ad oltre 50 milioni - viene evidenziato -, offerto confidando nel fatto che i lavori avrebbero seguito un andamento regolare e fisiologico, secondo il programma preventivato e nel tempo dei 1.560 giorni previsti". Invece, si fa presente, sono "sopravvenuti fattori di anomalo andamento, interferenze e circostanze di maggiore onerosità", non facilmente risolvibili e che vanno ad incidere sul costo complessivo dell'opera.
Innanzitutto c'è "lo straordinario aumento delle materie prime", compresa l'energia, con i prezzi di "inerti, cemento e acciaio che sono quasi raddoppiati". Poi ci sono stati i fermi per il Covid ed è spuntata una riserva di metano, per cui occorre un progetto di messa in sicurezza dei luoghi. "Tali fattori negativi - prosegue la missiva - hanno già inciso profondamente sull'economia dell'appalto, determinando una consistente perdita di circa 15 milioni di euro" e "si stima che a finire si arrivi ad un aumento dei rincari del 40%".
Le società chiedono una rivitazione del contratto iniziale, in modo da "compensare gli aumenti" imprevisti ed eccezionali. Non verificandosi ciò, saranno costrette - come viene evidenziato - "a segnalare l'impossibilità di sostenere tali maggiori costi, con conseguente ineseguibilità dell'opera e/o necessità di sospendere l'avanzamento dei lavori". Bisogna provvedere "alla revisione dei prezzi - conclude la lettera - con la dovuta urgenza, al fine di evitare interruzioni e di assicurare al territorio un'opera importante". Solo ricalcolando le cifre e gli importi e mettendo a disposizione nuove ingenti somme "si andrà a mitigare l'eccessiva onerosità sopravvenuta, che ha reso il contratto, allo stato, irrealizzabile". 04 mar. 2022
Serena Giannico
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Nella foto il cantiere