Rubano giochi tra macerie Hotel Rigopiano a Farindola e poi scattano selfie

Hanno rubato tre giochi da tavolo tra le macerie dell’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), ma sono stati bloccati dai carabinieri forestali della stazione Parco di Farindola (Pescara).

I due giovani, una coppia, sono stati identificati e arrestati, in collaborazione con i militari della stazione Parco di Castelli (Te) e della compagnia di Penne (Pe), per furto aggravato in concorso, oltre ad essere stati denunciati per violazione di sigilli.

L'area dove si verificò la tragedia il 18 gennaio 2017, con l'albergo trascinato e devastato dalla valanga, che fece 29 vittime, è  tuttora sotto sequestro. E' stato il comandante della stazione carabinieri Parco di Farindola, libero dal servizio e in abiti civili che, transitando in quella zona, ha notato e fermato i ladri che si aggiravano nei pressi dei resti del resort. 

Le forze dell'ordine hanno accertato che i due, dopo essersi introdotti nella recinzione dove ci sono i sigilli della magistratura, provvista di un circuito di videosorveglianza proprio per scongiurare atti di sciacallaggio, hanno rovistato tra le suppellettili rimaste in quella che era la sala biliardo, asportando giochi di società, per poi scattarsi foto per immortalare il momento. Selfie... macabro.

Per la coppia sono scattate le manette. Dopo una notte trascorsa nelle camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Penne, è finita in tribunale a Pescara.

"Ritengo sia un gesto deprecabile e di assoluta bassezza d'animo, irrispettoso nei confronti di coloro che sono morti nella tragedia, della loro memoria e delle tante famiglie che stanno lottando da anni per avere giustizia, e che tra quelle macerie violate cercano ancora risposte": così, in un post su Facebook, commenta l'accaduto Alessio Feniello, papà di Stefano, morto a 28 anni nel dramma. 

E il Comitato vittime di Rigopiano ringrazia i carabinieri "per aver individuato e tratto in arresto la coppia".  "Nonostante siano passati più di 5 anni, - afferma -  tutto il territorio viene ancora controllato giornalmente, a consolidare, appunto, l’importanza che ha per noi l’area. La situazione creatasi dispiace moltissimo; siamo rammaricati per il ripetersi di questi brutti eventi e rattristati nonostante i nostri numerosi appelli, anche perché si tratta di ragazzi, ma allo stesso tempo bisogna ricordare che in quel sito sono venute a mancare 29 persone. Il rispetto per lo stesso e soprattutto per i 29 angeli, dovrebbe dissuadere i passanti e coloro che si recano in quei posti per passare una giornata con le proprie famiglie, a profanare l’area che per noi è sacra. Abbiamo sempre invitato tutti quelli che vogliono ricordare le vittime a farlo con una preghiera, oppure a omaggiarle con un fiore, a recarsi davanti all’obelisco dell’hotel, ma simili atteggiamenti devono essere condannati".  03 mag. 2022

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