Rapine a mano armata nei bar – tabacchi di Lanciano e Val di Sangro: scattano tre nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere, firmate dal gip Massimo Canosa, su richiesta del procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio.

Provvedimenti che riguardano due uomini già arrestati, ma che devono dare conto della loro responsabilità anche per i colpi avvenuti al "Bia Bar" di Lanciano, in località Marcianese, la sera del 10 gennaio, con 950 euro di bottino; e poi con assoluta certezza pure al bar – tabacchi "B&T" di Santa Maria Imbaro e alla paninoteca "Ai Viali" di Piazzano di Atessa. Gli ultimi due assalti risalgono al 6 gennaio. Nuovi arresti, quindi, per i lancianesi Giannicola Bada, 39 anni, e Maurizio Rapino, 56 anni, entrambi reclusi al carcere di Pesaro. Era stati già inchiodati in flagranza di reato dopo il fallito colpo al panificio "Susi" di Fossacesia, il 14 gennaio.

Sul "Bia Bar" indagine chiusa dai militari di Lanciano, diretti dal tenente colonnello Vincenzo Orlando e dal tenente Giuseppe Nestola, a capo del Norm. Invece per i colpi al bar - tabacchi di Santa Maria Imbaro e al locale di Piazzano, successo dei carabinieri di Atessa, coordinati dal capitano Alfonso Venturi e dal tenente Federico Ciancio, responsabile del Norm.

Per altri colpi a Lanciano, in carcere a Rebibbia è finito pure Giulio Legnettini, 49 anni, denunciato poi dai militari di Ortona anche perché percepiva falsamente il reddito di cittadinanza.

Il più versatile era Bada, che impugnava e minacciava con la sua finta pistola modello Glock indossando guanti rossi, mentre il complice Rapino metteva a disposizione la sua vecchia ed ammaccata Fiat Punto. Quanto a Legnettini era quello che scorrazzava Bada alla guida di un Booster Mbk, che pure aveva fregi riconoscibili. Soggetti intercambiabili nelle azioni delinquenziali, ora stoppati da accertamenti e concreti riscontri sui loro abbigliamenti, quasi sempre gli stessi, e i filmati acquisiti dagli apparecchi di videosorveglianza sui passaggi motorizzati.

“Lavoro molto duro, chiuso grazie alle telecamere di esercenti, privati e la collaborazione dei cittadini – chiarisce il comandante Orlando -. Colpivano per avere soldi per acquistare droga". Il capitano Venturi aggiunge: "Individuati 36 ore dopo le prime rapine. Avevamo capito che non erano professionisti venuti da fuori. Le telecamere pubbliche hanno consentito anche la lettura delle targhe". Durante le indagini, pedinamenti compresi, i militari sangrini hanno capito che si stavano pianificando altre rapine ad Atessa e nell’Ortonese dove i complici erano stati visti a fare sopralluoghi. Altri colpi già scoperti sono stati quelli al tabacchi di Villa Andreoli e  "al Bar Micolucci". Da scoprire invece gli autori delle rapine al market Fiorina a Lanciano e al tabacchi "Suriani" di Atessa. 12 feb. 2022

Walter Berghella   

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Video a cura di Massimiliano Brutti

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