Per la realizzazione della contestata pista ciclopedonale di via del Mare a Lanciano (Ch) l’inchiesta aperta dal procuratore Mirvana Di Serio, su denuncia di Ascom Abruzzo, è per ora contro ignoti, ma presto potrebbero spuntare nomi e cognomi di eventuali responsabili.
Difatti la Procura ha disposto una perizia affidata a un consulente, l’ingegnere Giovanni Ranieri, e si attende il deposito della relazione tecnica. E il gip Massimo Canosa ha disposto una proroga d’inchiesta, sollecitata dalla stessa Procura, di altri sei mesi. Siamo alla terza e, certamente, quella definitiva. Nella precedente proroga lo stesso gip aveva elencato i nuovi testi da sentire. I reati per cui si procede sono quelli di omissioni di atti d’ufficio e abuso edilizio commessi in epoca anteriore e prossima al 14 luglio 2019 e 22 maggio 2017.
Costata quasi un milione di euro, la pista ciclopedonale di via del Mare è stata al centro soprattutto di polemiche sulla sua sicurezza. In quasi un chilometro di lunghezza ci sono ben 33 intersezioni, tra strade comunali e passaggi privati. Una struttura pubblica odiata da tanti, specie dai commercianti che hanno patito crisi economiche, anche per mancanza di parcheggi, ma anche amata dagli sportivi. In atto, su iniziativa di Ascom, c’è una nuova petizione per smantellare la ciclovia e finora sono state raccolte poco meno di 600 firme.
Il presidente di Ascom Abruzzo, Angelo Allegrino, il mese scorso ha presentato un nuovo esposto al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Stavolta il ricorso investe la nuova amministrazione di Filippo Paolini che quell’opera l’ha sempre osteggiata e fatta oggetto della recente campagna elettorale. L'associazione vuole spingere la nuova Giunta a chiuderla in autotutela, così come aveva chiesto lo stesso ministero ai tempi dell’ex sindaco Mario Pupillo, ma senza esito. “Quel progetto – tuona Allegrino - è stato sempre fonte di problematiche per esercenti e cittadini. Il circuito sia sicuro e rispettoso della normativa vigente – ripete -. La mancata regolamentazione ha comportato non solo un maggior rischio di incidenti ma anche, in caso di sinistro, l’impossibilità di sanzionare eventuali violazioni delle norme stradali nel tratto di via del Mare. Le ripetute segnalazioni di cattivo utilizzo della pista ciclabile e i diversi incidenti dimostrano proprio che quel tipo di ostacolo, l’elemento di spartitraffico, può creare incertezza da quale lato transitare".
L’opera è da anni al centro non solo di polemiche ma pure di azioni giudiziarie, penali e amministrative. In essere c’è anche l’esposto alla Corte dei Conti che in caso di eventuali responsabilità rischia di mettere nei guai gli amministratori nel rifondere i danni. Quanto a Paolini ha sempre criticato la pista. "E’ pericolosa per gli attraversamenti presenti e questa scelta e concepimento non è stata affatto buona idea – dichiara il sindaco -. Bisogna valutare il da farsi partendo dal capire qual è la spesa per eliminarla e se tecnicamente è possibile. Da vedere poi se il ministero non vorrà indietro i soldi sborsati. Resto pure basito dal parco giochi fatto alla fine della pista compresso tra una rotonda, parcheggi e due strade parallele, la elimineremo. I bambini dovrebbero stare tra i gas di scarico". L’ex vice sindaco Giacinto Verna ribatte: "Al posto di incrementare le aree gioco l'amministrazione ne smantella una praticamente finita. La precedente Giunta ha investito 100mila euro per nuovi arredi e manutenzione dei parchi inclusivi". 28 aprile 2022
WALTER BERGHELLA
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