Sono circa un centinaio, tra Pescara, Montesilvano e Città Sant'Angelo, i cittadini che hanno telefonato o sono andati alla Asl e dai propri medici per chiedere informazioni sulla meningite che, in breve, ha ucciso un ragazzo di 21 anni di Città Sant'Angelo (Pe). Una trentina di loro è stata già sottoposta a profilassi farmacologica; altri - familiari e amici della vittima - sono stati contattati direttamente per la terapia, perché potenzialmente a rischio.
Andrea Montebello è deceduto improvvisamente mercoledì prima dell'alba nel reparto di Rianimazione del Santo Spirito, dov'era arrivato la sera prima, intorno alle 21. Aveva tutti i sintomi della meningite. Ma non c'è stato nulla da fare per salvarlo. Il giovane lavorava in un supermercato di Montesilvano (Pe) e frequentava, nel tempo libero, i locali del centro storico di Pescara. E sabato era stato al "Qube Club" di via dei Peligni che, dopo il decesso, è stato precauzionalmente chiuso. Tutti coloro che hanno avuto contatti con lui, in quel posto, sono stati invitati a rivolgersi alle strutture sanitarie. Il locale pubblico è stato anche al centro di un'ispezione da parte della Asl e carabinieri del Nas, che stanno svolgento controlli per conto della Procura.
Intanto sono arrivati i risultati degli esami effettuati sui campioni di sangue prelevati sul giovane. A provocare la morte del ragazzo è stato il meningococco di tipo B. Campioni sono stati inviati anche all'Istituto superiore di Sanità e al Meyer di Firenze, centri di riferimento nazionale, per l'ulteriore tipizzazione del batterio.
"Questo tipo di sepsi meningitica, perché è stata una invasione di tutti i tessuti e non solo delle meningi, - dice Giustino Parruti, primario del reparto Infettivi dell'ospedale civile di Pescara - è una malattia rarissima ed è giusto dirlo. Alcune, poche persone, suscettibili, all'ingresso del batterio, attraverso le tonsille e poi nel sangue, quando incontrano questi ceppi di batterio, specie, se particolarmente virulenti, possono avere manifestazioni gravissime come quella di questo povero ragazzo. Ma la malattia rimane rara, perché nonostante che magari, parecchi, nella collettività, portino questo germe, coloro che sviluppano la malattia sono una piccola frazione. Quelli geneticamente meno difesi".
"Eravamo pronti - aggiunge - alla possibilità che arrivassero nella nostra città i ceppi che hanno circolato di recente in Toscana, Campania, e poi Sardegna, e quindi avevamo pronto un protocollo particolarmente efficace che nonostante la sua tempestività, in questo caso non ha funzionato. E' stata una vera fatalità". E sulla paura che si è scatenata.... "La preoccupazione è lecita. Fondamentalmente, per chi ha avuto un contatto diretto con questo ragazzo nella settimana che ha preceduto la morte, sottoporsi a profilassi".
Intanto, nel pomeriggio, a Città Sant'Angelo, si sono svolti i funerali del ragazzo. Dolore, tanta gente e uno striscione degli amici... "Non ti dimenticheremo... Secco (nomignolo usato da lui sul web, ndr)". E su Facebook, Daniele scrive: "Eri come mio fratello,troppe ne abbiamo fatte insieme. Eri sempre allegro, solare, mai triste, non ti facevi mettere i piedi in testa da nessuno, giocherellone, otti
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Nella foto Andrea Montebello