Pescara. Regali, viaggi e Rolex per vincere appalto milionario Asl: arresti. Coinvolta coop 'La rondine' di Lanciano

Regali e viaggi per vincere l'appalto pubblico milionario della Asl di Pescara. E, per turbativa d'asta e corruzione, finiscono in manette dirigente Asl e due imprenditori.

Arrestati, questa mattina, il responsabile del dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, Sabatino Trotta; il legale rappresentante, Domenico Mattucci, e una dipendente con funzioni di coordinatrice, Luigia Dolce, della cooperativa sociale "La Rondine", di Lanciano (Ch), società del consorzio di cooperative sociali Sgs vincitore dell'appalto, del valore complessivo di 11.309.100,00 euro. La gara, volta all'affidamento di residenze psichiatriche extra ospedaliere a Pescara, Tocco da Casauria e Penne, è stata indetta con delibera numero 16 del 09 gennaio 2020 dell’Ausl di Pescara e aggiudicata definitivamente lo scorso 2 marzo. 

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Pescara,  Nicola Colantonio,  su richiesta della Procura. Ad eseguirli è stata la Guardia di finanza, che ha anche sequestrato beni per circa 50.000 euro. 

Agli inquisiti sono stati contestati gravi reati contro la pubblica amministrazione, e in particolare i reati di corruzione, di istigazione alla corruzione e di turbata libertà degli incanti. Gli accertamenti, durati un anno e ancora in corso, con l’esecuzione di alcune perquisizioni e l’audizione di persone informate sui fatti, proseguono nei confronti di ulteriori soggetti coinvolti. (GUARDA IL VIDEO)

Le indagini hanno preso il via nell’estate del 2020, a seguito di alcune segnalazioni giunte agli inquirenti "in ordine a comportamenti volti a turbare illecitamente lo svolgimento di una significativa gara pubblica dell’importo di oltre 11 milioni di euro e ancora in corso di svolgimento all’epoca degli esposti, ed il cui iter procedimentale si sarebbe compiutamente concluso in pieno periodo di emergenza pandemica".

Le verifiche - dicono le Fiamme gialle - sviluppate in questi mesi, le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso di accertare con evidenza che l’aggiudicazione della suddetta gara pubblica di appalto al consorzio SGS "è avvenuta illecitamente, e segnatamente a seguito di una procedura intenzionalmente pilotata in favore del consorzio abruzzese, che ha sede a Lanciano (Ch), in adempimento di un pregresso accordo corruttivo stretto tra i due suddetti emissari del consorzio e il dirigente Asl" finito nei guai, avente ad oggetto il pagamento di indebite somme di denaro in contanti e altri regali per oltre 50.000 euro.

"La gara pubblica di appalto - continua la Finanza - è da ritenersi particolarmente rilevante, non soltanto per l’ingente importo complessivo, ma anche per la tipologia dei servizi appaltati, afferenti a beni primari di cura delle persone più fragili, nel caso di specie affette da problematiche psichiatriche, da erogarsi presso numerose strutture residenziali e centri diurni ubicati sul territorio provinciale, alcuni dei quali già gestiti dalla cooperativa".

Nella vicenda il dirigente sanitario ha svolto funzioni di pubblico ufficiale nella gara, in quanto, oltre ad avere predisposto il capitolato tecnico della gara, ha scelto i nominativi dei tre esperti del settore, che sono stati designati membri della commissione giudicatrice, tutte persone a lui strettamente collegate, personalmente e professionalmente, per poi condizionarli al fine di garantire al Consorzio l’attribuzione del massimo punteggio riconosciuto alle concorrenti per le offerte tecniche presentate.
"Con il determinante apporto del medico, il Consorzio e la cooperativa vincevano la gara d’appalto, stipulando con l’Asl di Pescara un contratto di servizi, di durata quadriennale, riconoscendo somme di denaro e doni di varia natura (gioielli, orologi e beni tecnologici), al dirigente medico e ai membri della commissione di gara".

Inoltre, il dirigente sanitario, che è stato candidato con Frateli d'Italia alle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale dell'Abruzzo tenutesi nel mese di febbraio del 2019, durante le indagini ha esplicitamente ammesso con alcuni suoi interlocutori di essersi adoperato in favore degli interessi illeciti della cooperativa e dei suoi rappresentanti anche nell’intento di accrescere il proprio consenso elettorale, e segnatamente di precostituirsi per future competizioni elettorali un bacino di consensi tra circa 700 dipendenti e tra pazienti e rispettivi parenti delle società gestite dal rappresentante legale della cooperativa.
Nei lunghi mesi di indagine (anche supportate da mezzi di ricerca della prova di carattere tecnico), è stato possibile riscontrare un elevato tenore di vita dei protagonisti, in particolare del Medico, che ha sostenuto molteplici spese, in contanti, per importi considerevoli, comperando beni di ogni genere ed anche di elevato valore, per sé e per le persone a lui vicine, alcune delle quali coinvolte nella gara pilotata.

L'operazione è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa dal pm di Pescara, Anna Rita Mantini; dal generale Gianluigi D'Alfonso, comandante regionale della guardia di finanza, e dal tenente colonnello Luca Lauro. Il pubblico ministero ha parlato di "regalie come orologi Rolex, viaggi, oggetti di valore e benefit di varia natura". La Procura, ha anche ricordato, "aveva girato una comunicazione all'Anac e alla Asl "perché la cooperativa in questione era già stata oggetto di indagine relativa a turbativa d'asta ma è stata completamente ignorata". Sono 6 in totale gli indagati. 07 apr. 2021

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