Lanciano. Rapina in villa ai coniugi Martelli. La Cassazione chiude la vicenda: confermate tutte le condanne

Cruenta rapina in villa a Lanciano (Ch): la Corte di Cassazione ha definitivamente chiuso il procedimento penale riguardante i sette componenti della banda romena che il 23 settembre 2018 rapinò e picchiò, selvaggiamente, nottetempo, nella propria abitazione, i coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan (vedi foto).

A quest'ultima, con una roncola di 12 centimetri, venne reciso anche il padiglione auricolare destro. Entrambi stavano dormendo quando ci fu l'assalto dei banditi. Furono scaraventati fuori dal letto, legati e pestati, perché la gang voleva, ad ogni costo, sapere dove si celasse la cassaforte che in realtà non c'era.

La Cassazione ha respinto tutti i ricorsi presentati dagli imputati confermando le condanne emesse dalla Corte d’ Appello dell’Aquila il 24 settembre 2020 con pene totali che ammontano a 57 anni e 6 mesi di reclusione. Rispetto al primo grado di Lanciano, dinanzi al gup Giovanni Nappi, l’ 8 ottobre 2019,  in Appello c’è stato uno sconto complessivo di 7 anni e 4 mesi. Dopo il pronunciamento della Cassazione le pene definitive restano per Alexandru Bogdan Colteanu 14 anni di carcere (15 anni e 4 mesi in primo grado): lui, chiamato in correità, è ritenuto la violenta "bestia e carogna" che ha mutilato Bazzan. Il giovane ha sempre smentito dicendo che quella notte era ospite all’albergo "Alba" di Lanciano e che da lì non si è mosso. Per il capo banda e ronda esterna, Marius Adrian Martin, la condanna definitiva è di 11 anni (era 11 anni e 4 mesi); per Aurel Ruset, 8 anni e 4 mesi (10 anni); per Costantin Turlica, 8 anni (10 anni); per Ion Turlica, 8 anni (9 anni e 4 mesi); per Bogdan Ghiviziu, palo e autista, 7 anni (8 anni). Per tutti le accuse sono state di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Infine i 10 mesi di reclusione per Gheorghe Jacota accusato di favoreggiamento nella fuga di Ghiviziu, che dopo il colpo, sentendosi braccato, si era nascosto nelle campagne frentane.

"La giustizia funziona e bisogna avere la pazienza di saper aspettare – commenta così Martelli la decisione della Cassazione -. Io e mia moglie proviamo a dimenticare quei drammatici momenti, anche se ogni rumore in casa continua ad allarmarci".  27 ott. 2021

Walter Berghella  

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