Decine di moto e rombi dei loro potenti motori per l’addio a Mauro Picca, 40 anni, di Lanciano (Ch), deceduto sabato scorso mentre, in sella al suo Ktm enduro, da una stradina privata si immetteva sulla Variante 84 Frentana 84. Sulla statale arrivava, in fase di sorpasso, una Dodge pik up che, travolgendolo, non gli ha lasciato scampo.
Il conducente F.D.N., 25 anni, pure di Lanciano, è indagato per omicidio stradale. Oggi pomeriggio le esequie del centauro, dipendente Sevel, a cui nessuno è voluto mancare, nonostante la pioggia. Centinaia i presenti, dentro e fuori la chiesa del Sacro Cuore a Olmo di Riccio, quartiere dove Mauro viveva, in via Ortona, con la sua amata famiglia, con la compagna Antonella Natale e con i figlioletti, di uno e 4 anni, femminuccia e maschietto. Una partecipazione corale di affetto da parte di amici, conoscenti e colleghi di lavoro, con manifesti di cordoglio del reparto Montaggio e sindacato Usb, ma pure dell’istituto comprensivo "D’Annunzio". Applausi scroscianti, all'uscita della salma dal santuario, e volo di palloncini bianchi e nero – arancione, simbolo della Harley Davidson. I volti di tutti rigati da sincere lacrime di grande affetto.
Le esequie sono state celebrate da don Jean Claude, parroco di Treglio, in sostituzione dell'assente parroco titolare don Nicolas. "La sua morte - ha detto il sacerdote - ha sconvolto l'intera comunità. Bisogna amare come ha fatto lui". Sulla bara rose bianche, il casco da motociclista e la sua foto grafia, illuminata. Toccante il ricordo dell'ex parroco del Sacro Cuore, don Vittorio Lusi, che Mauro l'ha visto crescere e di cui era amico fraterno. Gli ha impartito i sacramenti di battesimo, comunione e cresima e ha battezzato i suoi bambini. "Questa tragedia fa rimanere di sasso – ha detto -. Il nostro cuore è infranto e spezzato. Mauro aveva una fede straordinaria e tanto amore. Guardaci ancora dal cielo". Poi l'invito ad aiutare la famiglia a far crescere "i suoi virgulti; i due adorati figli". Mauro lascia anche la mamma Emilia e la sorella Francesca, il cui dolore è immenso, e i suoceri Alberto e Sabia. 19 mag. 2021
Walter Berghella
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Foto Andrea Franco Colacioppo