Lanciano. Un chilo e mezzo di eroina nella boscaglia: condanna per madre e figlio

Quasi un chilo e mezzo di eroina nascosta sotto le tegole di un casolare.

Dopo l’arresto, con reclusione in carcere, dello scorso 11 settembre, ieri è giunta la condanna per madre e figlio di Lanciano (Ch) accusati di detenzione ai fini dello spaccio di stupefacenti, nello specifico merce del valore di mercato di circa 40 mila euro.

Col rito abbreviato dinanzi al gup, Giovanni Nappi, sono comparsi Vera Morelli, 63 anni, e suo figlio Luca Di Rocco, di 29, difesi dagli avvocati Gaetano Pedullà e Vincenzo Menicucci. Per la donna la pena è stata di 5 anni e 4 mesi di carcere, mentre al figlio sono toccati 2 anni e 8 mesi. Il pm Serena Rossi aveva chiesto per entrambi una condanna a sei anni. Ai domiciliari dal 29 marzo, ieri gli imputati, dopo la pena, hanno avuto la revoca delle misure cautelari e sono stati rimessi in libertà. Ricorso in Appello preannunciato dal solo difensore di Di Rocco.

L'operazione è stata portata avanti dai carabinieri di Lanciano che hanno dormito per quattro notti tra rovi e cespugli per portare a termine l'ennesimo duro scacco ai venditori di droga sulla piazza di Lanciano. Lo stupefacente era stato occultato in un vetusto e cadente edificio nella fitta boscaglia, compresa tra le contrade confinanti Serroni di Lanciano e Sacchetti di Treglio. Un posto inaccessibile e orograficamente complicato da frequentare. A seguito di arresto, in flagranza di reato, la madre fu rinchiusa alla casa circondariale di Teramo, mentre il figlio associato a quello di Lanciano. Il blitz dei carabinieri è scattato dopo lunghi giorni di attesa e mirati servizi di appostamento. La Procura aveva già autorizzato di piazzare un gps magnetico sull'auto C3 di Di Rocco.

A fare insospettire i militari sono stati dei frequenti andirivieni nel bosco. L'intera zona è stata circondata per giorni in tutta segretezza. Durante l’indagine i militari sono riusciti ad individuare e visitare il vecchio casolare, acquistato dalla famiglia Di Rocco da un residente, dove avevano piazzato fototrappole, una pure all'interno del rudere. Il giorno del blitz il figlio fa da palo e la madre si insinua nella vegetazione, tra terreni scoscesi ed incolti e raggiunge il casolare. Tra le macerie lei fruga tra le tegole e prende alcuni pacchetti. Appena ripartiti c’è l'alt dei militari che sequestrano un chilo e 334 grammi di eroina.

Walter Berghella

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