Coronavirus. In Abruzzo superati i 60mila casi

Sono 323 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo. Sono emersi dall'analisi di 4.393 tamponi molecolari: è risultato positivo il 7,35% dei campioni.

Con i dati odierni la regione supera quota 60mila contagi dall'inizio dell'emergenza. Sette i decessi recenti: il bilancio dei morti sale a 1.901. I più recenti sono un 69enne di Magliano dei Marsi, una 89enne di Orsogna, un 50enne di San Vincenzo Valle Roveto, un 86enne di Montesilvano, un 67enne di Chieti, una 92enne dell'Aquila.

Si registra un nuovo brusco aumento dei ricoveri, che passano dai 743 di ieri ai 766 di oggi. Le località con più nuovi casi sono Teramo (16), Nereto (16) e Chieti (14), Lanciano e Martinsicuro (13), Avezzano (12), Roseto (11). A livello provinciale, l'incremento più consistente si registra nel Teramano (113), seguito dall'Aquilano e dal Chietino (87). In coda c'è la provincia di Pescara, con 27 nuovi casi.

I nuovi positivi hanno età compresa tra due mesi e 100 anni. Gli attualmente positivi sono 12.840 (+204): 673 pazienti (+24) sono ricoverati in area medica e 93 (-1) sono in terapia intensiva. Il tasso di occupazione dei posti letto al momento è del 43% per le terapie intensive, a fronte di una soglia di allarme del 30%, e del 45% per l'area non critica, rispetto ad un valore limite del 40%. Gli altri 12.074 attualmente positivi (+181) sono in isolamento domiciliare. I guariti delle ultime ore sono 112: il totale sale a 45.347. 

Nel frattempo la Regione rende noto che il lotto “ABV5811” del vaccino AstraZeneca, la cui somministrazione è stata sospesa in Piemonte a seguito del decesso, a Biella, di un docente a cui era stato somministrato il siero, in Abruzzo "non c'è e non c'è mai stato". Per questa ragione, ha fatto sapere il Dipartimento Salute, "la vaccinazione prosegue secondo le indicazioni regionali e ministeriali" e che fino ad ora "il servizio di farmacovigilanza non ha registrato reazioni avverse al vaccino AstraZeneca fatte salve le forme parainfluenzali che si sono verificate spesso". 

Anche Bologna la Procura ha aperto un'inchiesta dopo la morte di un'insegnante di 61 anni avvenuta dieci giorni dopo la somministrazione del siero AstraZeneca. 14 mar. 2021

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