Cardiopatico e in attesa di trapianto: ore di attesa in ospedale a Lanciano dopo malore

E' un ragazzo fragile. E' nato con una malformazione cardiaca, l'ipoplasia del ventricolo sinistro, e da sempre lotta, come un leone, insieme ai suoi familiari. Da novembre accusa forti malori, le cui cause sono al momento sconosciute, e per i quali collassa.

L'ultima volta è successo pochi giorni fa e, all'ospedale di Lanciano, nonostante le sue condizioni siano note, l'hanno fatto aspettare circa cinque ore per una visita cardiologica. "La situazione - racconta il padre - si è bloccata solo dopo aver chiesto aiuto ai carabinieri". 

Il primo intervento chirurgico, a cuore aperto, l'ha subito a 11 giorni dalla nascita. "Le possibilità di farcela erano il 35%". Il secondo a sei mesi di vita; il terzo a 5 anni e mezzo. Ora il giovane, di Lanciano (Ch), di anni ne ha 17 e mezzo ed è in lista d'attesa per il trapianto del cuore. 

"Dallo scorso autunno - riprende il genitore - succede che, all'improvviso, si senta male e si accasci a terra, pur non perdendo i sensi. Nel corso di questi mesi è successo una ventina di volte". Per la maggior parte a scuola, dove è dovuta arrivare l'ambulanza a sirene spiegate. Per ciò è stato addirittura ricoverato in semi-intensiva. "Né all'ospedale di Bologna, dove lui è in cura da quando è venuto alla luce - spiega il papà - né a quello di Lanciano sono riusciti a capire che succeda a mio figlio".

Di ipotesi ne sono state fatte diverse, tra cui le crisi epilettiche, finora smentite dagli accertamenti. Certezze e diagnosi sicure, al momento, non ci sono. Di corse in emergenza, verso il "Renzetti", ce ne sono state invece parecchie. "Ma - racconta il padre - sono successi alcuni episodi sconcertanti. Uno prima di Pasqua, quando un medico, dopo avermi visto arrivare col ragazzo, mi ha sbattuto in faccia: "Ma che ci fate qui... Lo sapete che dovete andare a Bologna...". Mio figlio - viene rimarcato - stava malissimo e lui, invece di preoccuparsi di prenderlo in carico e assisterlo, mi ha detto di ricaricarlo e portarlo altrove. "Se bisogna trasferirlo - ho urlato - lo fate voi, con mezzi idonei. Altrimenti io da qui non esco... Una vergogna. E' stato poi ricoverato".

La scorsa settimana nuovo allarme, nuovo terribile malore, e la corsa al Pronto soccorso di Lanciano dal teatro Fenaroli, dove si svolgeva una manifestazione con gli stuenti. "Siamo entrati col codice giallo che poi è stato modificato in rosso - riprende il papà -. Erano le 12.30, dalla chiamata effettuata alle 11.52. Nonostante conoscano lo stato di salute di mio figlio, ci hanno parcheggiato in una stanza, dove depositano gli ammalati, in attesa dei risultati di alcuni esami. Camere senza neppure un campanello in caso di necessità. Vicino è stato posteggiato pure un anziano, che era solo, di cui mi sono dovuto occupare io, perché è stato poggiato lì e se ne sono andati tutti. Alle 14 ci hanno prescritto una consulenza cardiaca. Ho aspettato fino a pochi minuti prima delle 17: non si è visto nessuno. A quel punto mi sono imbestialito e ho cominciato a strillare e a protestare. E' normale che una persona in quelle condizioni debba attendere tanto? Ho urlato. Non avendo riscontro, ho telefonato al 112, sollecitando l'invio di una pattuglia. Mi hanno risposto che le auto in servizio erano tutte occupate, ma che che si sarebbero subito interessati. E, in effetti, dopo una manciata di attimi, ci hanno convocato in reparto per la visita specialistica. I carabinieri mi hanno richiamato chiedendo se la faccenda si fosse risolta. Sì, si era risolta...". Il figlio è stato ricoverato e ha dovuto sopportare un'altra operazione. 04 mag. 2022

SERENA GIANNICO

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