Il primo round del play out per la salvezza in serie B se lo aggiudica il Pescara che batte in rimonta il Perugia allo stadio Adriatico con il punteggio di 2-1.
I biancazzurri, dopo un primo tempo sostanzialmente deludente, ribaltano il risultato nella ripresa recriminando anche per uno score che non rende giustizia in vista della gara di ritorno prevista venerdì al Curi.
Gli abruzzesi si sono presentati in campo con l'ormai solito albero di Natale e in formazione pressoché tipo, vista la rosa a disposizione di mister Sottil. Dall'altra parte il Perugia di Oddo, una squadra misteriosa che, almeno sulla carta all'inizio del campionato, era data tra le più attrezzate per disputare una stagione ai vertici della B, ma il calcio, si sa, non è sempre prevedibile. Forse però quest'anno, probabilmente, sia gli abruzzesi sia gli umbri hanno sofferto le rispettive società iper contestate dalle tifoserie. Il Pescara, presentatosi ai nastri di partenza già carente, è stato dapprima sfortunato (infortunio grave a Tumminello) e poi si è dato la zappa sui piedi nel mercato di gennaio quando il presidente Sebastiani non ha rinforzato il team, anzi lo ha impoverito facendo partire un Machin che sarebbe stato fondamentale a centrocampo. E dei tre allenatori nella stagione ne vogliamo parlare? Anche no, perché lo abbiamo già fatto in passato. Inoltre, pur avendo tutto il tempo per scegliere un attaccante di categoria, si è fatto infinocchiare da un Bojinov oggi per fortuna fuori dall'Italia (e fuori anche da altro): resta da comprendere anche la motivazione del saluto fin troppo signorile da parte del club biancazzurro che non ha ringraziato il bulgaro per le prestazioni al bar, dove si è dimostrato in formissima, ma per quelle sul campo di gioco. Mah.
In casa perugina forse è andata anche peggio: squadra all'altezza della migliore B, ma presidenza piacevole come la sabbia nelle mutande. A dimostrazione di questa tesi, l'alternanza Oddo-Cosmi-Oddo, ma solo perché al termine della stagione regolare nessun altro tecnico ha accettato la panchina più bollente della stagione 2019-2020. Santopadre, infatti, sembra aver fatto terra bruciata intorno a sé e i risultati si vedono. Grazie da parte pescarese.
Alla luce di queste premesse, la doppia finale play out era davvero impronosticabile e, dopo la gara di andata, gli equilibri sono stati spostati di poco. Il Pescara del primo tempo sembrava più bloccato di una coda sulla A14 con un solo tiro pericoloso di Pucciarelli indirizzato verso la porta avversaria. Il Perugia prova ad approfittare di questa mollezza e, a cinque minuti dal termine del primo tempo, punge con il sinistro al volo di Kouan che trafigge Fiorillo, protetto da una difesa di cipressi ben piantati a terra sul viale del tramonto. Allo scadere, però, il Pescara avrebbe meritato un aiuto da parte della tecnologia quando un braccio galeotto di Gyomber in area umbra, facilmente segnalabile grazie al VAR, è stato invece incredibilmente giudicato non punibile dalla “grande” coppia Pezzuto-Marini in versione ragionier Filini: la bellezza di quattro occhi a disposizione, oltre al fermo immagine e lente d'ingrandimento, infatti, non sono bastati per richiamare al monitor l'arbitro Marinelli di Tivoli, certamente meno colpevole dei colleghi in Var room ai quali è consigliata quantomeno una visita di controllo alla lavagna con le lettere dell'alfabeto.
Ma come accade dopo la puntura, quando l'ape muore della sua stessa reazione, così il Perugia si spegne nella ripresa, complice un deciso cambio di marcia del Pescara. Ci pensa Masciangelo, tra i migliori in casa biancazzurra, ad offrire il classico bonbon al quale non si può dire di no a Galano che pareggia con un colpo di testa sotto la Nord. Un cioccolatino troppo amaro per chi, come i perugini, di cioccolato se ne intende. Passano 10 minuti e Gyomber, al quale era già andata bene prima, pensa di poter imitare nuovamente de Ligt con quel braccio, ma l'arbitro Marinelli ha un bidone dell'immondizia al posto del cuore e fischia un rigore sacrosanto. Dal dischetto Maniero fa 2-1 conquistando anche il suo rinnovo del contratto per la prossima stagione. Finale caotico a dire poco: due palloni in campo, espulsione del team manager biancazzurro Gessa, 10 minuti di recupero, teste spaccate e sanguinolente. Ma anche di questo vivono le finali dei play out di B, quando in ballo la posta è troppo grande e il prato verde si trasforma in un campo di battaglia sul quale alla fine si possono solo contare i sopravvissuti. E a sopravvivere oggi è il Pescara.
Venerdì a Perugia ultimo atto della stagione dei biancazzurri: se si andrà a caccia del pareggio, si uscirà con le ossa rotte. Ci siamo intesi, mister Sottil?
Fernando Errichi
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