Calcio. Serie B. Il Pescara è vivo e vegeto, ma forse è troppo tardi per la salvezza

BRESCIA 1 PESCARA 1

Reti: 16’ Jagiello, 72’ Dessena

BRESCIA (4-3-1-2): Joronen, Karacic, Chancellor, Papetti (71’ Mangraviti), Pajac, Bisoli (68’ Ndoj), Van de Looi, Jagiello (83’ Ragusa), Bjarnason, Ayé, Donnarumma. In panchina: Mateju, Špalek, Kotnik, Semprini, Labojko, Martella, Fridjonsson. All. Clotet

PESCARA (4-3-1-2): Fiorillo, Bellanova, Sorensen, Scognamiglio, Masciangelo, Dessena, Busellato (74’ Valdifiori), Maistro (74’ Guth), Capone (66’ Riccardi), Ceter (39’ Giannetti), Odgaard. In panchina: Giannetti, Volta, Basit, Rigoni, Omeonga, Alastra, Nzita. All. Grassadonia

Ammoniti: Maistro, Papetti, Karacic

Arbitro: Volpi di Arezzo. Assistenti: Antonio Vono di Soverato e Alessio Berti di Prato. IV Ufficiale: Marco Serra di Torino
Note: espulso Bocchetti in panchina

Non si schioderà dal penultimo posto, ma almeno il Pescara si è tolto l'etichetta della squadra materasso. Questo il terzo pensiero al termine di Brescia-Pescara, gara che ha confermato i miglioramenti dei biancazzurri sia in termini di prestazioni, sia in termini di risultati ottenuti. Miglioramenti lenti quanto l'evoluzione della specie, ma pur sempre progressi. Il Pescara all'inizio della stagione era da considerare come un australopiteco nella scala evolutiva del calcio di serie B. L'ominide biancazzurro, diventato bipede solo grazie alla lotteria dei rigori di Perugia, in seguito della perdita dei pollici opponibili degli arti inferiori, all'inizio della stagione riusciva a malapena a scrutare l'avversario vincente ergendosi al di sopra dell'erba del campo di calcio. Con l'avvento di mister Breda, le abilità sono migliorate: dal primate biancazzurro si è passati all’Homo Habilis adriatico. Le caratteristiche? Era capace di sembrare umano camminando stabilmente sulle due gambe, salvo infine cadere senza riuscire più a rialzarsi. Dall'arrivo di mister Grassadonia, siamo davanti all’Homo Erectus, capace anche di correre e dare l'anima gettando il cuore oltre l'ostacolo. Ma l'impressione è che lo scatto evolutivo incentivato dal tecnico di Salerno sia duplice o addirittura triplice: lo dimostra anche la gara di Brescia nella quale i biancazzurri erano partiti con l’handicap delle defezioni (Machin e Galano), subendo una rete in apertura, perdendo Ceter per infortunio. Ma da parte degli abruzzesi, oggi più che mai durante questo campionato, c'è la capacità di non mollare la presa con la consapevolezza di poter cambiare all'improvviso la gara. E la coralità del gruppo ultimamente sta facendo la differenza, come se fosse scattato qualcosa nella testa dei giocatori. Forse la vicinanza della retrocessione? Forse un moto d’orgoglio? Forse un semplice istinto di sopravvivenza? Forse la passione infusa dal tecnico alla squadra? Non lo sappiamo, ma ci piacerebbe che fosse un mix di tutto questo a determinare il finale di stagione. Ora le gare si giocano a viso aperto, pur mostrando i propri limiti. Scognamiglio fa quello che sa fare meglio, colpire di testa, e solo l'intervento istintivo di Joronen salva il Brescia dal pareggio, mandando il pallone sul palo. Dessena, dopo un avvio difficile, nella ripresa sigla il più classico dei gol dell'ex rilanciando gli abruzzesi. Il palo che inizialmente aveva tolto al Delfino nel primo tempo, restituisce nella ripresa, respingendo un tiro di Pajac. Così finisce 1-1 al Rigamonti.
Il secondo pensiero al termine di Brescia-Pescara è diretto proprio a mister Grassadonia, crollato sotto i colpi della tensione a pochi minuti dal termine della partita: il suo svenimento in panchina dà l'idea del pathos con il quale il tecnico stia vivendo la causa biancazzurra e della pressione con la quale il mondo del lavoro in generale attualmente stia schiacciando un po' tutti.
Il primo pensiero alla fine di Brescia-Pescara, purtroppo, è rivolto verso la tardività del risveglio degli abruzzesi rispetto all'economia di un campionato nel quale è stata mostrata fin troppa inettitudine da parte di chi sta vestendo i colori bianco e azzurro. L'umiliante inferiorità finora complessivamente mostrata nei confronti dei propri compiti potrà essere cancellata solo con una serie prodigiosa di vittorie che oggi appare improbabile, sebbene possibile. In pratica un miracolo.

IL FILM DELLA PARTITA

7’ Colpo di testa di Chancellor su cross dalla bandierina e palla sul secondo palo sul quale non arriva Ayé in spaccata. Il pallone è sul fondo
15’ Destro di Donnarumma respinto a fatica da Fiorillo
16’ Vantaggio del Brescia con il tiro a giro da fuori area da parte di Jagiello. 1-0
22’ Botta di Jagiello dal limite e palla alta
31’ Contropiede di Ceter che salta anche il portiere avversario in uscita, ma poi viene sopravanzato da Papetti che riesce a spazzare
33’ Colpo di testa di Scognamiglio da corner, palla toccata da Joronen e palla sul palo!
39’ Infortunio per Ceter che lascia spazio a Giannetti
90’ Segnalati 3 minuti di recupero
90’+3’ Finisce il primo tempo: 1-0 per il Brescia
53’ Sinistro dal limite di Odgaard e palla fuori. Buona la potenza, meno la precisione
59’ Capone riesce a stoppare il pallone col petto in area di rigore avversaria, ma la sua conclusione successiva non fa male a Joronen
61’ Ci prova Odgaard dal limite, fermando la sfera col petto e poi liberando il sinistro, ma la palla è alta
65’ Occasionissima per il Brescia con Karacic che la mette al centro per Jagiello il quale calcia bene, ma Fiorillo respinge
68’ Ayé non riesce a deviare in rete un cross dalla destra e il suo tocco è largo
72’ Gol del Pescara con Dessena! Riccardi prova la conclusione dal limite, palla deviata da Mangraviti, la sfera arriva a Dessena che la insacca in corsa! È 1-1!
74’ Palo di Pajac che dalla distanza ci prova, palla deviata sul montante e poi arriva a Fiorillo che deve solo abbracciarla
86’ La gara si blocca per uno svenimento del tecnico del Pescara, Grassadonia: l'allenatore è allungato sui seggiolini della panchina del Pescara per essere curato
92’ Riprende il match dopo che Grassadonia rientra negli spogliatoi con i suoi piedi. Volto affaticato per il tecnico biancazzurro
96’ Saranno 4 i minuti di recupero
100’ Finisce il match: 1-1 al Rigamonti. 10 apr. 2021

Fernando Errichi

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