E' sciopero alla Trigano Van di Paglieta (Ch), eccellenza industriale del territorio. 

Braccia incrociate, questa mattina, con sit-in davanti allo stabilimento, sotto il controllo di polizia e carabinieri. Bloccata, dalle forze dell'ordine, la strada di accesso alla fabbrica. 

La protesta, che fa registrare una massiccia adesione, è per una situazione paradossale. "In cui a rimetterci - dice Andrea De Lutis, segretario provinciale Fiom Cgil Chieti - sono soltanto i lavoratori". Che al momento sono 409. "Sono loro - aggiunge - che pagano le conseguenze: hanno già effettuato cinque settimane di cassa integrazione di fila e se ne prospettano parecchie altre. Inoltre in ballo ci sono centinaia di contratti a termine che, se la situazione non cambia, non saranno riconfermati".

"I fatti sono ormai noti - spiega De Lutis -. Sevel che realizza i furgoni Ducato, che sono la base di camper e caravan, da tempo ormai non fornisce il numero necessario di mezzi a Trigano. E questo - viene rimarcato - per la crisi dei semiconduttori, ma anche perché preferisce vendere i veicoli alle multinazionali, tra cui Amazon, perché pagano un prezzo maggiore. Ci sono contratti sottoscritti con Stellantis, ma non prevedono penali. Trigano si ritrova con tantissimi ordinativi che non riesce ad evadere: dal mercato c'è richiesta, ma non può rispettare scadenze e consegne. Così siamo arrivati ad un -70 per cento di volumi produttivi; Sevel è a un -30 per cento: la differenza tra questi numeri deve far riflettere". Da qui la cassa integrazione, con stipendi ridotti. "E - afferma De Lutiis - ci sono centinaia di contratti in scadenza che, di questo passo, non saranno rinnovati. La tensione sociale è alle stelle. Le istituzioni debbono intervenire con urgenza, ci debbono convocare. Ma, oggi, non abbiamo visto nessun rappresentante della Giunta regionale ed è gravissimo".

Al presidio, invece, ci sono i rappresentanti di altre aziende, giunti a dare manforte. C'è il presidende della Provincia di Chieti, Francesco Menna che dice: "Massima vicinanza ai lavoratori. Bisogna capire come incidere in questa vicenda: di sicuro occorre che gli organi istituzionali si mobilitino per affrontare una vertenza complessa e atipica". In Val di Sangro anche Sara Marcozzi, capogruppo in Regione dei 5Stelle. "Le richieste che arrivano – spiega – sono sacrosante e devono essere ascoltate a tutti i livelli. Nonostante il mercato dei van sia in crescita si rischia di perdere decine e decine di posti nelle prossime settimane. I rallentamenti nelle forniture, i cui motivi sono ancora poco chiari, causano problemi a cascata. I numeri raccontano di un'emergenza in atto. Per questo è necessario fare luce in sede istituzionale. Invierò la richiesta di audizione delle parti sociali in conferenza dei capigruppo, e in quella sede ribadirò la necessità di un tavolo tecnico di mediazione e che proponga soluzioni". Davanti alla fabbrica anche il Pd con Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale, Leo Marongiu, segretario provinciale del partito. "Non è possibile lasciare sole le maestranze - ribadiscono  - . E'  indispensabile dialogare per trovare una soluzione, o almeno una rotta da seguire perché ciò che sta accadendo, anche nel settore automotive, non si verifichi ancora. La Regione ha istituito un tavolo per il comparto, partito e mai più convocato: lì bisogna confrontarsi con tutti i soggetti interessati".

Antonio Canzano, segretario provinciale Articolo 1: "Serve un serio confronto per trovare una risposta al grido d'aiuto dei lavoratori. Ma, purtroppo, qui non c'è traccia del Governo regionale". 11 mag. 2022
 
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