Sevel. Il fermo produttivo potrebbe essere prolungato. Mobilitati i sindaci del territorio

La mancanza dei semiconduttori, che ha messo in ginocchio il settore automotive, ha bloccato, dopo la pausa estiva dovuta alle ferie, anche la riapertura della Sevel di Atessa (Ch), del colosso Stellantis.

Al momento la ripresa dell'attività è prevista per il 6 settembre, ma da più parti si vocifera che il fermo sarà inevitabilmente prolungato. E che la mancanza di chip forniti dall'Asia, che andrà avanti per tutto il 2022, porterà ad una produzione a singhiozzo, con altri periodi, anche lunghi, di stop.

"La crisi nell’approvvigionamento dei semiconduttori, prodotti in Malaysia, - rimarca il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli - sta determinando gravi problemi nell’industria dell’automotive. E abbiamo forti ripercussioni sullo stabilimento della Sevel, il più grande d’Europa quanto a produzione di veicoli commerciali leggeri, con seimila dipendenti e dove  si realizza il furgone Ducato, il mezzo più venduto nel vecchio Continente. Il fermo della produzione, che potrebbe allungarsi ulteriormente, non lascia tranquille le maestranze e causa ingenti danni economici. Se la crisi dei semiconduttori dovesse protrarsi nei prossimi mesi,  come appare probabile - aggiunge - si potrebbe arrivare a una riduzione dei turni lavorativi e dell’occupazione".

"In aggiunta a quelli attuali, - prosegue Borrelli -, timori desta l’apertura, l’anno prossimo, a Gliwice, in Polonia di uno stabilimento analogo a Sevel che, anche se non ha gli stessi livelli di varietà qualitativa".  Produrrà, a regime, centomila veicoli all’anno: nel primo anno ne sono previsti 50mila e poi si andrà ad aumentare. 

"Questa situazione - sottolinea il primo cittadino di Atessa - esige, come richiesto dai sindacati, un serio approfondimento al tavolo di confronto nazionale, insediato lo scorso mese di giugno. Urge la sua convocazione. I sindaci della della Val di Sangro - afferma - sono a fianco dei lavoratori e dei manager della Sevel e delle fabbriche dell’indotto e sottolineano che le ultime vicende rendono ancora più impellente l’approvazione del Cis - Contratto istituzionale di sviluppo di “Industria sostenibile”, presentato al Governo e alla Regione Abruzzo, e basato su un centro per l’innovazione e la ricerca nel campo dell’automotive, nella prospettiva di un miglioramento complessivo di tutte le infrastrutture: dal trasporto all’approvvigionamento energetico. E' indispensabile - si ribadisce -  che Governo e Regione si pronuncino al più presto sul “Cis Val Di Sangro” per i necessari investimenti, risorse che permettano una vera transizione ecologica, ormai indicata chiaramente dalla Commissione Europea, che comporterà, ad esempio, entro un quindicennio, la completa sostituzione dei propulsori alimentati da carburanti fossili con quelli basati sulla tecnologia dell’idrogeno. Sono tutte misure - conclude Borrelli - che servono a qualificare meglio e sviluppare una produzione industriale che deve competere a livello europeo e mondiale". 

I sindaci del Sangro, dell'Aventino e della zona frantana si riuniranno martedì prossimo, 7 settembre, alle 18, in Comune ad Atessa per afffrontare la questione Sevel. 03 sett. 2021

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