Lanciano. L'Editrice Carabba cresce per vendite e produzione. Dominano i titoli dannunziani

Il 2023 è stato un anno di forte crescita per la casa editrice Carabba di Lanciano (Ch). E’ stato un anno caratterizzato da importanti e radicali innovazioni sul piano della produzione e della distribuzione editoriale che, spiegano i vertici aziendali, “ci consentono di proiettare questa nostra realtà verso posizioni di mercato sempre più coerenti con la sua prestigiosa storia”.

Il ricavato delle vendite ha fatto segnare un +30%; la produzione un +34 % (+110% rispetto al 2019), con 59 titoli complessivamente pubblicati. Dal punto di vista della produzione sono stati realizzati i primi due graphic novel, entrambi a firma del disegnatore Ernesto Carbonetti di Lanciano: “Fantini e Bartali” è nato in omaggio alla partenza del Giro d’Italia da Fossacesia, mentre “Partigiano” in occasione della ricorrenza degli ottanta anni dall'insurrezione lancianese del 5-6 ottobre ’43 e dalla creazione della Linea Gustav che avrebbe segnato il fronte della Seconda guerra mondiale in Abruzzo per circa nove mesi.

“L’obiettivo di questi libri - spiega il presidente della Carabba, Gianni Orecchioni - è stato di cogliere le nuove opportunità di mercato che si stanno sviluppando in Italia e a livello internazionale intorno al fumetto e, allo stesso tempo, di recuperare una parte significativa della produzione storica di Carabba che ha dedicato alla letteratura per l'infanzia e al libro illustrato gran parte della propria attività editoriale”. Entrambi i testi sono stati molto apprezzati e sono risultati finalisti di prestigiosi concorsi nazionali, come il Premio Sandro Ciotti, per la letteratura sportiva, per il libro “Fantini e Bartali” e il Premio Croce, per la letteratura giornalistica, per “Partigiano”.

Tra le pubblicazioni di particolare rilievo dello scorso anno, a livello di vendite, c’è da segnalare “Un’idea di d’Annunzio” di Pietro Gibellini che è stato il campione d’incassi. Seguono nell'ordine “Fantini e Bartali”, di Carbonetti; “Emiliano Giancristofaro. Una vita per il bene comune”, di Lucia Di Virgilio; “Caro nipote ti scrivo”, di Patrizio Arpetti e Simone Pierallini; “Aeroporto militare n° 452”, di Gianfranco Giustizieri; “Le figlie della roccia”, di Maria Saveria Borrelli; “Albergo Vittoria” di Gianni Orecchioni; “Nel segno del tempo”, di Antonio Spadano; “La musica di una sera”, di Vincenzo Di Carlo e Mario Di Nicola; “Partigiano” di Carbonetti.

Al contempo, viene sottolineato, “sono continuate le vendite del nostro ricchissimo catalogo storico e abbiamo registrato anche un particolare interesse del mercato verso la produzione dannunziana, con riferimento particolare a “Primo Vere”, di D’Annunzio, e a “Motti dannunziani”, di Paola Sorge, anch’essi molto richiesti. Mentre il testo “D’Annunzio tra decadentismo e modernità” di Mario Cimini è stato adottato dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Chieti-Pescara”. Il Vate, dunque, tiene banco. Questi gli altri titoli dannunziani della casa editrice: “Io sono Gabriele. D’Annunzio in 150 aforismi”, di Angelo Piero Cappello; “L’arte della seduzione in Gabriele d’Annunzio” di Paola Sorge; “Eleganza e voluttà in Gabriele d’Annunzio” di Paola Sorge;

“Dell’amore, del miracolo, della morte” di Tobia Iodice; “La censura occulta e palese nei confronti di d’Annunzio” di Vito Salierno e “Interviste a d’Annunzio” di Gianni Oliva. Per quanto riguarda la distribuzione, è iniziata la collaborazione con Messaggerie Libri Spa, il più grande distributore italiano, pur mantenendo attivo il rapporto con la Libro Co. per la distribuzione all’estero. Si è anche provveduto a firmare un contratto di collaborazione con Terminal per la fornitura di testi alle biblioteche.

“Lo scorso anno - tira le somme Orecchioni - è stato quindi caratterizzato da un grande sforzo teso ad aumentare la produzione, a rinnovare e ampliare l’offerta editoriale, a potenziare la rete commerciale di distribuzione, a incrementare in modo significativo le attività di presentazione dei libri: ne sono state effettuate 89. Per tutto questo ringrazio il personale, senza il quale tutte queste operazioni non sarebbero state possibili. Sul piano finanziario, come già più volte richiamato, permane il problema di avere un capitale sociale estremamente esiguo rispetto agli obiettivi potenziali a cui una società con il nostro marchio potrebbe e dovrebbe ambire. Per dirla con una metafora, abbiamo bisogno di altra benzina per spingere il motore della nostra azienda e proiettarla in un orizzonte più coerente con la sua grande tradizione storica”. 20 mag. 2024

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