Abruzzo. Dirigente scolastica percorre 400 chilometri al giorno per assistere familiare

Ha un familiare che versa in gravi condizioni di salute e, tutti i giorni, una donna, che è anche dirigente scolastica, è costretta a spostarsi dall'Abruzzo - dalla provincia di Chieti - alle Marche, - in provincia di Fermo -, per conciliare lavoro e assistenza.

La denuncia arriva dall'associazione professionale sindacale DirigentiScuola. "La preside in questione - spiega il presidente nazionale Attilio Fratta,  - è quotidianamente obbligata a farsi 400 chilometri in macchina, perché non può lasciare questo parente ammalato, che necessita di continua assistenza. Ogni sera deve per forza rientrare a casa. Lei è in possesso della certificazione prevista dalla Legge 104 che assicura il diritto ad una sede vicino alla propria residenza. Ma la legge è stata finora ignorata".

Vedendosi negata la mobilità, la dirigente è stata costretta a ricorrere al giudice che, con provvedimento immediatamente esecutivo, del 22 dicembre 2021, ha ordinato al direttore dell'Ufficio scolastico regionale dell'Abruzzo, Antonella Tozza, l'assegnazione immediata di una sede idonea alla ricorrente.

"A distanza di circa due mesi - rimarca Fratta -, nonostante solleciti, diffide dell'avvocato e della DirigentiScuola, la sentenza non è stata ancora applicata. E' inaudito. Come è possibile che non venga eseguito un provvedimento del giudice neanche dopo il giudizio di merito? Perché il ministero, al quale è stato inviato dettagliato e documentato esposto, non interviene?  Perché non invia ispettori? Possibile che comportamenti così gravi, censurabili anche penalmente, vengano tollerati? Possibile che l'Ufficio per i provvedimenti disciplinari (Upd) preposto a sanzionare i comportamenti illegittimi dei dirigenti  degli Uffici scolastici regionali, non avvii alcun procedimento disciplinare, peraltro obbligatorio? Se necessario ci rivolgeremo ai giudici penali". 15 feb. 2022

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