Si chiama "Bosco difesa", il nome non è casuale, perché proprio in questa lussureggiante vegetazione dalla incontaminata bellezza in tanti hanno trovato riparo nell’autunno del 43 quando gli abitanti di Civitaluparella (Ch) furono costretti ad abbandonare le loro case, cacciati dai tedeschi.

E allora dove andare? Non rimaneva che confidare nel bosco, come racconta Antonio Schieda che allora aveva solo 8 anni, ma ci sono ricordi che restano indelebili, che non sbiadiscono nemmeno dopo 80 anni. In quel luogo tra rudimentali capanne si sono incrociati anche i destini di due donne Maria Esenstain internata numero 6 al campo di Lanciano (Ch) e la poetessa polacca Alba De Cespedes.

I loro nomi figurano nella lapide che i cittadini hanno inaugurato con una emozionante cerimonia proprio per rendere omaggio agli esuli di quel drammatico periodo, una iniziativa fortemente voluta dall’associazione Calliope presieduta da Rocco Ciarico con il patrocinio del Comune.

All’evento hanno partecipato anche gli studenti della terza classe della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Quadri accompagnati dai docenti. Per Loredana Peschi, sindaco di Civitaluparella è importante la memoria e sensibilizzare le nuove generazioni avvicinandoli ai valori della pace.

“Questa inaugurazione è l’occasione per riflettere sulla storia, su quanto accaduto affinché non si ripeta” ha sottolineato Matteo Nanni, socio della deputazione abruzzese di Storia Patria. Si è soffermato sulla resistenza umanitaria, su quanto gli abruzzesi hanno fatto in termini di aiuto e di accoglienza rischiando anche la propria vita Luciano Biondi, docente di Storia e Filosofia al liceo classico di Lanciano. 29 apr. ’24

Servizio di PINA DE FELICE e MASSIMILIANO BRUTTI

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