Il Comune di Lanciano aumenta di nuovo  tassa sui rifiuti. Ma non si sarebbe dovuto risparmiare con la raccolta differenziata?
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Aumentano o non aumentano le tasse sui rifiuti a Lanciano? Sì. Perché sembra di assistere ad un teatro di dichiarazioni contrarie. Con l’ultimo Consiglio comunale del 27 aprile c’è stata l’approvazione delle nuove tariffe sui rifiuti (con i soli voto della maggioranza). Per l’assessore al Bilancio, Danilo Ranieri, ci sono state “solo leggere variazioni. Siamo nell’ordine di 14 euro di aumento per un appartamento di circa 140 metri quadri con 6 residenti e ad eccezione dell’ospedale siamo sotto i cento euro annui per le altre categorie. Vale il principio che chi più sporca paga”. Quindi gli aumenti ci sono, anche se secondo l'assessore sono solo "ritocchi". Chi sporca paga? Forse l'assessore non ha ben presente che la tassa si paga in base ai metri quadrati, non al quantitativo di rifiuti prodotti. 

Ribatte la minoranza (Dora Anna Bendotti, Marusca Miscia, Rita Teresa Aruffo, Leo Marongiu, Lorenzo Galati, Giacinto Verna, Davide Caporale, Piero Cotellessa e Sergio Furia) che ha diramato un comunicato con cifre: “Gli stessi amministratori che in passato facevano le pulci all’amministrazione Pupillo criticandola per aumenti di 2-3 euro l'anno, oggi si giustificano tassando ancor più ospedali e case di cura. Proprio quelle case di cura dove in realtà finiscono persone non abbienti, persone che non riescono a stare più a casa perché senza assistenza. Aumentare le Tari alle case di cura significa tassare le famiglie in difficoltà".  Per Ranieri gli ospedali hanno un aumento di tariffa di 1.918 mentre le case di riposo si attestano ad un aumento di 1.215 euro.

Le attività più penalizzate, per l’opposizione, sono le seguenti: “Il settore del food and beverage e quello della cura delle persone viaggeranno su aumenti medi di circa il 10% con punte del 12,74% per parrucchieri ed estetisti; del 12,45% per bar, caffè e pasticcerie; del 12,33% per le case di riposo, dell’11,93% per ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub e dell’11,77% per edicole, farmacia e tabaccai". Aumenti Tari, "che è facile prevedere, saranno caricati sul consumatore e utente finale. Dati alla mano nel 2022 la Tari è stata aumentata di 360.000 euro e quest'anno di ulteriori 260.000 euro" e nel quadriennio “si supererà un milione prelevato dalle tasche dei cittadini”.

Eppure, fanno notare i consiglieri, da parte delle famiglie con la raccolta differenziata c’è stata una risposta efficace che non ha previsto alcun beneficio: “L’attuale maggioranza va in controtendenza rispetto alla virtuosità delle famiglie lancianesi: mentre queste continuano ad impegnarsi per una raccolta differenziata virtuosa l’amministrazione Paolini continua a tassarle in un momento così difficile. Famiglie virtuose tassate di più. Ci saremmo aspettati che l’amministrazione Paolini individuasse anche alcune fasce di famiglie, di situazioni di difficoltà per ‘rimodulare’ la Tari senza avere aumenti almeno per costoro. Per questa lungimiranza finanziaria a beneficio almeno di alcune famiglie lancianesi si sarebbe dovuto già mettere mano al bilancio preventivo 2023 che in realtà rimane in alto mare. Anche per l’introduzione della tariffa puntuale - un sistema di tracciabilità con un software che certifica quanta indifferenziata produce il singolo cittadino – per l’ennesima volta è stato comunicato che il servizio sperimentale dovrebbe partire (il condizionale è d’obbligo) a giugno in una parte del quartiere Santa Rita”.

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