"La ricostruzione post-terremoto deve ancora partire: tre anni persi sono irrecuperabili e non dobbiamo perdere altro tempo". E' l'appello che Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo, lancia durante l'audizione sul Decreto sisma davanti alla commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei deputati.
"Abbiamo chiesto di moltiplicare almeno per cinque, da duecento a mille, il numero delle unità del personale - spiega il governatore - perché solo così potremo garantire una ricostruzione in un lasso di tempo ragionevole". Marsilio evidenzia che "la ricostruzione delle case popolari è bloccata da almeno dieci mesi, perché il commissario straordinario Farabolini non ha ancora emesso un'ordinanza ma solo una bozza. Valuteremo se approvare questa bozza e, in alternativa, abbiamo presentato un emendamento che proroga il termine di un'ordinanza che era andata in scadenza, che consentirebbe di recuperare tutti i progetti già in corso e di dare fino al 2020 il tempo per impegnare i fondi previsti dalle norme".
Il presidente ha depositato più di quaranta proposte di emendamenti raccolte nei tavoli istituzionali sulla ricostruzione, riuniti a L'Aquila e Teramo, grazie al contributo di Comuni, Province, ordini professionali e di categoria, sindacati e uffici speciali. "E' necessario estendere l'oggetto del decreto anche al sisma 2009 - sottolinea Marsilio - con misure che risolvano una volta per tutte i problemi relativi al personale, alle risorse economiche e alle procedure per velocizzare soprattutto la ricostruzione pubblica".
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