Avezzano (Aq) - Un nutrito cordone di forze dell'ordine ad evitare che scoppiassero zuffe. Non è stata bella l'accoglienza riservata oggi ad Avezzano al leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Giunto in città dopo la vicenda dell'occupazione abusiva di un appartamento in via Mattarella da parte di una donna rom, il clima è stato piuttosto teso. In strada, contro Salvini, numerosi rom. "Non ti vogliamo - hanno gridato - vattene, tornate a casa". E poi, sventolando il tricolore, "siamo tutti italiani, andate via". La protesta è durata per tutto il tempo della visita di Salvini, una mezz'ora, con un imponente dispiegamento poliziotti e carabinieri e un cordone di agenti a dividere i due schieramenti, i salviniani e i manifestanti. Circondato comunque da molti sostenitori, il deputato ha toccato temi a lui cari: legalità, diritti e accoglienza. Chi protestava voleva un confronto diretto ma la visita si è risolta con un contraddittorio a distanza. Mentre Salvini parlava di legalità e diritti, dall'altra parte i rom continuavano ad attaccarlo urlando "pagliaccio, pupazzo, vieni a parlarde con noi". Il leader della Lega non ha ignorato i contestatori. "Siamo qui - ha spiegato - per ristabilire lo stato di legalità. Ieri ci sono stati altri morti in Europa, figli del buonismo e dell'accoglienza. Il problema non è la razza o l'etnia ma il rispetto delle leggi. Non vogliamo fenomeni che tentano di fare i furbi - ha aggiunto -. Io mi confronto con chi rispetta le leggi. Occupare le case popolari non è un diritto. Quindi, fuori con le buone o con le cattive".
Intanto questa mattina, su disposizione della magistratura l'alloggio popolare di via Mattarella ad Avezzano, occupato abusivamente nei giorni scorsi, era stato fatto sgomberare e sequestrato. Al blitz hanno partecipato polizia, carabinieri e polizia locale. L'appartamento del terzo piano, assegnato alla famiglia di Gianni Di Marco, era stato occupato da una ragazza 24enne di Avezzano di origini rom, madre di una bimba di sei mesi. Non sono mancate scene di panico e momenti di tensione con le forze dell'odine. Il provvedimento del giudice, sollecitato anche dal sindaco Gianni Di Pangrazio, ha portato al sequestro dell'abitazione, ma neanche i legittimi assegnatari, almeno per il momento, potranno rientrare nell'alloggio. 23 mar. '16
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