L'azienda Trigano Van di Paglieta (Ch) riduce il personale e lo fa perché la Sevel di Atessa (Ch), che le fornisce i furgoni che poi vengono trasformati in camper e roulotte, non riesce più ad assicurare il numero di veicoli richiesti.
E' quanto emerso da un incontro che si è tenuto a Mozzagrogna (Ch) nella sede di Confindustria, presente anche la Fiom.
Nell'occasione i vertici di Trigano hanno confermato il trend positivo del mercato. "Ad oggi - è stato detto - la domanda del mercato è ancora importante, tanto che anche con un aumento dei turni non si riuscirebbero a soddisfare la richieste".
"Questa purtroppo è la teoria, - spiega Andrea De Lutiis, Fiom Chieti -. La realtà invece è che la richiesta è resa vana dalla mancanza di chassis, di strutture portanti, che provengono da Sevel. I veicoli - aggiunge - che Trigano acquista per la produzione dei van ha come base il Ducato e il fatto che Sevel non le consegni un numero sufficiente di chassis sta creando difficoltà. Negli ultimi anni sono aumentati investimenti e dipendenti: ne sono stati inseriti circa 300 nuovi ed è stato importante anche il nostro lavoro, di contrattazione". Adesso la situazione è destinata a peggiorare.
"Nelle ultime settimane - rimarca Fiom - Sevel non ha rinnovato centinaia di contratti di somministrazione e si è riorganizzata in base ai numeri che riesce a produrre in questo momento. Le conseguenze dirette ricadono sia sui fornitori che sui clienti come Trigano, e queste difficoltà, a loro volta, si ripercuotono sui lavoratori che subiscono la cassa integrazione o peggio ancora perdono il posto. I numeri - si fa presente - non sono ancora certi, la Trigano sta studiando un diverso bilanciamento di una delle linee e, anche su nostra richiesta, sta cercando di limitare al massimo il taglio del personale".
Si parla, comunque, da minimo di 34 a un massimo di 40 unità. Nelle decisioni "si terranno in considerazione le anzianità, i carichi familiari e le competenze".
"Abbiamo concordato - conclude De Lutiis - che coloro che verranno mandati via, avranno il diritto di precedenza al rientro in azienda non appena Sevel riuscirà a fornire il numero di chassis necessario a far girare le linee a pieno regime. Si valuterà anche la possibilità del reimpiego di parte di queste persone nel nuovo reparto falegnameria. E' l’ennesima crisi in questo momento è generata dalla mancanza di componenti e ci testimonia, nuovamente, quanto il nostro territorio sia legato al settore dell’automotive e quanto questo fatto possa incidere in maniera positiva o negativa sull’occupazione e sull’economia della provincia e di tutta la regione". 16 dic. 2021
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