Stellantis. 'Calo produzione alla ex Sevel fa scricchiolare indotto: cassa integrazione alla Isringhausen'

"Primi scricchiolii nell’indotto" a seguito della flessione produttiva che si sta registrando alla Stellantis di Atessa (Ch), ex Sevel.

Lo dice la Fiom Chieti che, con il segretario provinciale Alfredo Fegatelli, parla di "calo della produzione che sta assumendo una dimensione preoccupante, mettendo in luce una vulnerabilità che sta colpendo l'intera catena di fornitura. Ormai, - evidenzia - sembra che basti un minimo imprevisto, quasi come uno starnuto, perché Stellantis abbassi i livelli produttivi, creando un clima di grande incertezza".

"Un esempio emblematico - si fa presente in una nota - è quello della Isringhausen, che realizza sedili per i furgoni e che si è vista costretta a ricorrere alla cassa integrazione a causa della drastica riduzione dei volumi di produzione. Questo scenario non è isolato: altre ditte della filiera stanno adottando misure per tentare di arginare la discesa produttiva e i conseguenti effetti negativi".

E, viene fatto presente, il paradosso è che "nonostante il calo, in alcune aree della produzione della ex Sevel, si registrano alti livelli di saturazione. Questa alternanza, tra momenti di forte rallentamento e picchi di attività intensa, provoca uno stress considerevole ai dipendenti, aumentando il rischio di infortuni". L'ultimo è accaduto ieri (LEGGI QUI), quando un operaio, spostando un motore con un paranco, si è schiacciato un dito, di cui rischia la parziale amputazione.

"È evidente - sottolinea Fegatelli -  che ci troviamo di fronte a una condizione di profonda confusione gestionale. I lavoratori delle imprese dell’indotto, a causa di questa instabilità, potrebbero subire gravi ripercussioni sia economiche che professionali". Al contempo, alla ex Sevel "la situazione è altalenante, con "ciclo di lavoro irregolare, con la costante minaccia della cassa integrazione all’orizzonte". La cig allo stabilimento Stellantis della Val di Sangro partirà dal 10 giugno. 

Questa situazione - è la conclusione - "non solo compromette la stabilità occupazionale, ma mette a dura prova anche la tenuta dell'intero sistema produttivo locale". Quindi occorre, "evitare ulteriori danni e garantire una gestione più equilibrata e sostenibile". 05 giu. 2024

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