Sono numerosi i sindaci che, riuniti in via straordinaria in municipio ad Atessa (Ch), ribadiscono le proprie preoccupazioni per la Sevel, rimarcando che saranno loro le sentinelle e i portavoce delle istanze del territorio.

Chiederanno subito un incontro alla direzione dell'azienda del Ducato, dove nei giorni scorsi è stata comunicata la riduzione dei turni da 18 a 15 e il taglio del personale, con 650 trasferisti che torneranno nelle fabbriche di provenienza e 300 interinali che non avranno la riconferma del contratto.

Poi resta l'incognita Gliwice, ossia l'apertura, il prossimo anno, nella città polacca, di uno stabilimento che, tra gli altri modelli, produrrà anche il furgone Ducato, che, nel 2021, compie quarant'anni, dato che fu presentato nel 1981, e che si realizza in Val di Sangro. Da sempre il modello di punta e portavoce del brand Fiat Professional, è uno dei veicoli commerciali più apprezzati in Europa. 

Gli amministratori ribadiscono che non bisogna creare allarmismo, ma tenere alta la guardia sì e, per questo, prima che si arrivi all'irreversibile, occorre "avere una chiara idea della situazione" ed agire di conseguenza. Hanno già inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, chiedendo di essere ricevuti e sollecitando la convocazione del tavolo aperto con Stellantis. Mobilitare i parlamentari di tutti i partiti, poi, e coinvolgere, in questa sorta di vertenza che ancora vertenza non è, un numero maggiore di sindaci, oltre ai 52 già attivi, e poi tirare in ballo l'Anci, Associazione nazionale Comuni italiani. Fasce tricolori pienamente impegnate, quindi, perché la Val di di Sangro resti "polo di riferimento e gioiello dell'automotive italiano e internazionale".

Hanno già costituito un comitato ristretto che si muoverà su ogni fronte. Dal sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, che coordina la riunione e ribadisce che "la questione è nazionale", a quello di Paglieta, Ernesto Graziani, ai primi cittadini di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, e di Casoli, Massimo Tiberini, sono tutti concordi nell'evidenziare che "il problema della tenuta di Sevel riguarda l'Abruzzo, la Campania, la Puglia, il Molise, il Lazio, dato che i lavoratori arrivano anche da fuori regione" e allora serve una mobilitazione più ampia possibile, anche per accedere alla valanga di soldi a disposizione grazie al Pnrr. "Perché - afferma Tiberini - ci sono migliaia di famiglie coinvolte, con mutui, con tre bambini, monoreddito… ". 24 set. 2021

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