Altri 190 giovani, con contratti di somministrazione, saranno mandati a casa: e, con loro, si arriva a circa 800 complessivi tagliati negli ultimi mesi. E, per Natale, pausa lunga, alla Sevel di Atessa (Ch), dalle 22.15 del 23 dicembre al 9 gennaio. Vacanza che, secondo Fiom, che torna a lanciare l'allarme, non è un segnale positivo.
"In una riunione tra la direzione e il comitato esecutivo - rendono noto Uilm, Fim e Fismic - l'azienda ha precisato che la situazione forniture resta critica e che, dal primo dicembre, si prevede di lavorare a velocità più basse, rimanendo a 15 turni. Ha inoltre comunicato che verrà interrotto il rapporto a circa 190 lavoratori in staff leasing su un totale, ad oggi rimasto, di 450".
"Se a questo - afferma Alfredo Fegatelli, segreteria Fiom Chieti - aggiungiamo fermi lavorativi dichiarati da un minuto all’altro, cassa integrazione senza rotazione, programmazione della produzione con personale ridotto e lo stabilimento gemello di Gliwice in Polonia che partirà nel 2022, si delinea un quadro preoccupante, dalle tinte fosche. E non per essere catastrofisti".
"Chi paga le conseguenze dei tagli? E' una situazione - rimarca Fegatelli - che non coinvolge solo la fabbrica del Ducato. A breve - sottolinea - inizierà a coinvolgere in modo pesante anche le aziende dell'indotto che cominceranno a disfarsi del personale. Soprattutto se Sevel, per fronteggiare la crisi, deciderà di internalizzare alcune lavorazioni".
Secondo Fiom, il sindacato tutto, dovrebbe "mettere al bando comunicazioni laconiche e messaggini quotidiani a senso unico. Ora più che mai - rimarca - c’è bisogno di un confronto unitario con i vertici Sevel per capire come si deve gestire la faccenda e soprattutto iniziare ad affrontare il problema del futuro dello stabilimento a partire dall’intenzione di Stellantis di investire sul nostro territorio. In questo contesto - evidenzia - non è tollerabile l’ignavia della Regione che - tuona ancora - deve smettere di subire il fascino degli imprenditori ed iniziare ad ascoltare i lavoratori, quelli che hanno garantito per anni un contributo fondamentale per la crecita del Pil e dell’export dell'Abruzzo".
Fiom ha deciso "di convocare un’assemblea dei lavoratori per stabilire insieme i percorsi da mettere in campo. Ci attiveremo per mettere in piedi una vertenza provinciale". 26 nov. 2021
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