Verniciatore Sevel morto per cancro al polmone. 'Fu malattia professionale', Inail condannata

E' stato ucciso da un cancro e il Tribunale di Vasto (Ch) ha ora stabilito che il decesso è stato causato da malattia professionale.

La vittima, originaria di Pollutri (Ch), era un dipendente della Sevel di Atessa (Ch). E' morto nel 2016 per "adenocarcinoma del polmone melastico". Lui per decenni aveva svolto la mansione di verniciatore nello stabilimento del Ducato.

Sono stati i familiari dell'uomo, in particolare la moglie, a rivolgersi al sindacato e alla magistratura, con causa intentata nel 2019. Il contenzioso, contro l'Inail, è stato avviato dal Patronato Inca Cgil di Chieti e portato avanti dall'avvocato Fabio Giangiacomo del foro di Vasto (Ch).

Il giudice del lavoro del Tribunale di Vasto, Silvia Lubrano, ha riconosciuto l'origine professionale della patologia, diagnosticata il 2 aprile 2015 all'operaio, che un anno dopo è stato stroncato dal terribile male. E ha per ciò condannato l'lnail - come spiega in una nota il sindacato - "ad erogare in favore della vedova e del figlio, che era minorenne quando il padre è morto", la cosiddetta "rendita ai superstiti, con il pagamento di arretrati di oltre 126mila euro" e con gli interessi. 

Nel corso del giudizio, è stato accertato, con perizia, che "le mansioni svolte dal lavoratore dal 1986 al 1996 consistevano nell'eliminare le imperfezioni create nella precedente fase di verniciatura all'intemo dei furgoni attraverso il carteggio e la verniciatura con vemici al nitro e che dette operazioni erano eseguite senza mezzi di protezione dalle inalazioni e mezzi specifici di aspirazione e areazione. Solo dal 1999 sono state date in dotazione mascherine a carbonio attivo idonee". In precedenza il lavoratore, assunto nel 1980, si era occupato del controllo qualità.

L'Inail, che dovrà pagare pure 6.500 euro di spese processuali, in aula, ha negato "l'origine professionale della malattia ritenendola imputabile alla forte abitudine tabagista" dell'uomo. 

"La relazione tra esposizione a vernici ed aumentato rischio di tumore del polmone - si legge nel verdetto - è stata confermata da una recente metanalisi che ha analizzato 47 studi per un totale di oltre 11mila addetti a processi di verniciatura deceduti per tumore polmonare. La verniciatura è risultata essere fattore di rischio indipendenle rispetto all'esposizione professionale ad altri cancerogeni". 

"Grazie alla tutela di Inca Cgil  - commenta il direttore provinciale di Chieti, Giuseppe Visco - la vedova e figlio del lavoratore hanno avuto il giusto riconoscimento dei loro diritti. Inoltre la sentenza rappresenta un importante precedente per tutti quei lavoratori Sevel Spa che all'epoca furono adibiti alle stesse mansioni". 06 apr. 2022

SERENA GIANNICO

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