'Così Fca limita anche... le donazioni di sangue'. L'Usb Abruzzo scrive ai ministri Grillo e Di Maio

Una lettera al ministro della Salute, Giulia Grillo, e al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, nonché all'Avis, per segnalare che il colosso Fca nel contratto collettivo specifico (Ccsl), da poco rinnovato, limita persino le donazioni di sangue. La missiva è partita dall'Abruzzo ed è stata inviata dall'Unione sindacale di base. Secondo l'Usb questa imposizione "rischia di danneggiare il Servizio sanitario nazionale nell’approvvigionamento di sangue e plasma. Contestualmente, - aggiunge Fabio Cocco, coordinatore nazionale Lavoro privato Usb - tali limitazioni discriminano i lavoratori che compiono un gesto di solidarietà e di utilità sociale".

Fca, ricorda il sindacato, non aderisce al Contratto nazionale di lavoro metalmeccanico e il contratto collettivo specifico è l'unico vigente e valido. "Da anni - ricorda -  esso prevede la mancata erogazione di circa 6 euro sulla paga giornaliera per qualsiasi motivazione ci si assenti dal lavoro; la donazione sangue rientra tra le assenze per cui è prevista la detrazione. Nonostante Fca - sottolinea il sindacto - ha la facoltà contrattuale e legale di agire in questo modo, noi lo abbiamo da sempre considerato un atto ingiusto, moralmente discutibile e un disincentivo alla donazione. A titolo sperimentale abbiamo promosso una raccolte firme, in alcuni stabilimenti Fca, allo scopo di sensibilizzare l’azienda a donare la quota sottratta alle associazioni dei donatori volontari di sangue (Avis, Ados, ecc.). Anche in questo caso Fca è rimasta indifferente".

"Con il recente rinnovo del contratto, - dice l'organizzazione sindacale - registriamo ulteriori restrizioni, ovvero si è introdotta la regola che per recarsi a donare il sangue il lavoratore è tenuto a dare all’azienda un preavviso di almeno 7 giorni (salvo urgenze non ben specificate). Sappiamo tutti che le donazioni in molti casi sono legate ad appelli con carattere di urgenza. Laddove si dovrebbe agevolare, al contrario si rende più complicata la donazione del sangue". Levata di scudi dell'Usb, dunque, anche se, lamentano diversi lavoratori della Sevel di Atessa (Ch), del gruppo Fca, c'è anche chi in fabbrica "approfitta delle donazioni quando dai capi non riesce ad ottenere permessi di un giorno". 

"Auspichiamo un intervento - scrive l'Usb - che ristabilisca il diritto e non la penalizzazione per chi vuole dare il suo contributo al sistema solidale e volontario che garantisce al nostro Paese di rispondere alla richiesta di sangue e plasma. Riteniamo che la donazione debba essere incentivata e sostenuta e non ostacolata, poiché questa è una necessità. Vogliamo ricordare, in chiusura, l’articolo 41 della Costituzione che sancisce che l'iniziativa economica privata non si può svolgere in contrasto con l’utilità sociale".

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Foto della Sevel di Andrea Franco Colacioppo

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