Coronavirus. Sindacati metalmeccanici: 'Chiudere fabbriche o scioperi'

Fermare le fabbriche. Sindacati in campo per chiedere, causa Coronavirus, lo stop delle aziende per la sicurezza dei lavoratori.

"Da giorni - scrivono in una nota Fiom, Fim e Uilm - stiamo provando a non bloccare le produzioni, cercando le soluzioni più idonee, consapevoli dei costi umani ed economici, a partire dalla Lombardia e dalle altre aree più colpite, ma la gran parte delle aziende non sono ancora preparate a gestire questa emergenza. I lavoratori sono giustamente spaventati".

C'è difficoltà da parte delle imprese - proseguono - "a un’esatta e puntuale applicazione nei luoghi di lavoro delle misure sanitarie prescritte dal Governo, a cui chiediamo norme chiare e cogenti". C'è anche "l’oggettiva penuria di dispositivi di protezione individuale utili a prevenire i contagi": in sostanza la maggior parte dei lavoratori non ha, al momento, né mascherine né guanti.

I sindacati "ritengono necessaria una momentanea fermata di tutte le industrie metalmeccaniche, a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare i luoghi di lavoro".

Ovviamente sono escluse quelle che "svolgono servizi pubblici essenziali e quelle che producono materiali sanitari". Esclusi "i lavoratori che, adeguatamente protetti, garantiscono la salvaguardia degli impianti e quelli già collocati in smart working".

In mancanza di provvedimenti saranno scioperi.

"Eventuali periodi di fermata inferiori potranno essere concordati con le organizzazioni sindacali".

Anche l'Usb, Unione sindacale di base, nei giorni scorsi era sceso in campo sollecitando, per prevenire eventuali contagi, il fermo delle aziende, molte delle quali non si sono adeguate ai vari decreti a firma del premier Giuseppe Conte.Sulla questione, domani, è prevista una videoconferenza da Palazzo Chigi con ministri, associazioni industriali e sindacati. 

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