Sevel, colosso industriale della Val di Sangro e d'Abruzzo, con i suoi 5.800 addetti, ha riavviato oggi le attività, dopo lo stop imposto dall'emergenza coronavirus.

E' una delle prime aziende in Italia a riaccendere gli impianti, con tutti i riflettori puntati addosso. Oltre 300 mila metri quadrati di superficie sanificati nelle officine, 130 dispenser con igienizzanti installati, 15 maxi tabelloni e 25 monitor, oltre 6.000 brochure consegnate ai dipendenti, che vengono sottoposti a minicorsi sulla sicurezza, e 18.000 locandine dislocate nello stabilimento.

"E' l'esempio concreto del nostro impegno prioritario nella protezione dei dipendenti - spiega Pietro Gorlier, responsabile Europa di Fca -. La riapertura in Abruzzo è il frutto di interventi approfonditi con esperti e virologi, sfociati in un accordo con tutti i sindacati". Con Fiom, Fim, Uilm, Uglm, Fismic e Aqcfr. "Abbiamo cercato - prosegue - di mettere in essere le pratiche migliori che sono state raccomandate e di creare gli ambienti più idonei. Sarà graduale il rilancio della produzione". La fabbrica del Ducato, che si ritrova con ordinativi da smaltire, si è rimessa in moto insieme con alcuni piccoli reparti di Cassino, Pomigliano, Termoli e Mirafiori.

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