Rallenta, e va verso il blocco temporaneo, il settore automotive a causa del Coronavirus. Nove le settimane di cassa integrazione chieste dalla Sevel di Atessa (Ch) che, intanto, annuncia la proroga del fermo fino al 29 marzo prossimo, compreso il personale Ckd.
In una nota, poi, la direzione comunica a Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr di procedere "alla sospensione dell'attività lavorativa nel periodo che va dal 12 marzo al 31 maggio del personale dello stabilimento di Atessa con richiesta del trattamento di integrazione salariale.... La causa - prosegue - è la necessità di fronteggiare la complessa situazione determinatasi a seguito dell'emergenza Covid 19". Cassa integrazione che interessa 5.862 dipendenti e che è è una delle misure di sostegno previste dal decreto "Cura Italia" del premier Giuseppe Conte a seguito dell'epidemia.
"Funziona - spiega Nicola Manzi, Uilm - che le imprese possono richiedere un massimo di nove settimane e poi utilizzarle a seconda delle necessità e delle esigenze, anche in modo frazionato". Quasi tutte le industrie della Val di Sangro e del Vastese stanno sfruttando questa possibilità offerta dal Governo e diverse aziende andranno in stand by, visto il dilagare dell'epidemia.
Honda Italia, che è stata la prima industria ad adeguarsi in maniera certosina alle norme anti Covid, distanziando postazioni, distribuendo mascherine, disinfettanti e guanti e facendo ricorso allo smart working, ha ufficializzato ai sindacati il fermo per due settimane. Produzione sospesa, nello stabilimento di Atessa, che conta 430 dipendenti, dal 23 marzo al 3 aprile. "L'intervento dell'ammortizzatore sociale - spiega l'azienda delle moto in un documento - si rende necessario posto che, da quanto osserviamo in tutta Europa, lo scenario dell'emergenza Covid sta rapidamente cambiando". Il blocco serve "per contribuire in maniera più efficace alla prevenzione della diffusione del virus, per cui sono considerate cruciali le prossime due settimane".
Anche la Denso di San Salvo ha annunciato lo stop produttivo 21 al 30 marzo prossimi. La direzione aziendale incontrerà le Rsu il 26 marzo per fare il punto della situazione. E cassa integrazione, ad Atessa, pure alla Hydro Alluminio.
E Fim Cisl chiede alla Regione Abruzzo un'ordinanza che fermi le attività che non realizzano beni di prima necessità. "Provvedimento - dichiara Domencio Bologna, Fim Abruzzo e Molise - necessario in un momento terribile come questo, con l'escalation dell'infezione".
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