Stellantis. Contratto di sviluppo Val di Sangro: scontro tra Marsilio, D'Alfonso e Borrelli

Ad accendere le micce è stato il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso che, per entrare nella crisi di Stellantis Atessa, dell’ex Sevel, dove da tre mesi si va avanti con la cassa intefrazione, è partito da lontano.

"Nel 2021 - ha ricordato in una nota - il Comune di Atessa, insieme ad altre 22 amministrazioni della Val di Sangro, ha presentato al ministero per il Sud e per la coesione dell’epoca, il progetto per un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che prevedeva circa 500 milioni finalizzati a radicare la produzione in quell’area con la creazione di un parco energetico, infrastrutture e un centro di ricerca sull’automotive. Nel maggio dello stesso anno il direttore generale dell’Agenzia per la coesione, Paolo Esposito, ha trasmesso la proposta alla Regione Abruzzo per la necessaria istruttoria, ma da Palazzo Silone non è mai arrivata risposta. Il centrodestra si è limitato a istituire un tavolo (si potrebbe definire estetico) sull’automotive che, dal suo insediamento, nel 2022, ha prodotto il nulla". Stiamo parlando - ha rimarcato D’Alfonso - "di un settore che in Abruzzo occupa circa 23.000 addetti, di cui 20.000 in provincia di Chieti, con un fatturato di 8 miliardi e che rappresenta il 48% dell’export. I venti di crisi e una possibile delocalizzazione in Polonia mettono a rischio un’azienda vitale per la nostra economia". 

Non si è fatta attendere la risposta della Regione, col presidente Marco Marsilio. "Leggo su diversi organi di informazione che verrebbe attribuita a Tavares la richiesta di notizie a sostegno di un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) da 500 milioni presentato a suo tempo dal sindaco di Atessa, del quale ha in questi giorni più volte parlato l’onorevole D’Alfonso. E’ necessario fare chiarezza. Il Cis di cui parla Luciano D’Alfonso non è mai esistito. Il solo a fare chiacchiere su un presunto Cis da 500 milioni di euro è lui, che continua a spacciare per esistente un documento che non ha nessun valore e che è stato solo una sgangherata iniziativa del Comune di Atessa senza possibilità di successo. D’Alfonso prende lucciole per lanterne perché Tavares nella corrispondenza con il sottoscritto non ha mai fatto riferimento a questo inesistente Cis. Tavares chiedeva invece notizie di un Contratto di sviluppo (che è uno strumento normativo diverso dal Cis) che la Regione ha avviato insieme a Stellantis e trasmesso al Mimit per 28 milioni relativo al reparto verniciatura. Contratto di sviluppo che è al vaglio di Invitalia, che sta concludendo l’istruttoria per l’erogazione del contributo".

"Quello di cui parla D’Alfonso - ha aggiunto - è una fanfaronata propagandistica della quale è opportuno ripercorrere le tappe. Nel maggio 2018 D’Alfonso firmò con il Governo un Contratto istituzionale di sviluppo avente ad oggetto un programma strategico di sviluppo turistico sostenibile dell’Abruzzo, con particolare riferimento ad interventi nell’Alto Sangro. Questo contratto, a proposito di chiacchiere, è rimasto lettera morta. Sollecitato dalle amministrazioni competenti, a ottobre 2020 ho chiesto personalmente al ministro Provenzano di attivare e finanziare questo Cis ma da parte del Governo non si è registrata alcuna possibilità concreta a reperire risorse. Segnalo che all’epoca D’Alfonso presiedeva la Commissione Finanze e faceva parte della maggioranza parlamentare che sosteneva il Governo e nulla ha per ottenere risorse da parte dello Stato. Entrato in carica il Governo Draghi, abbiamo ripreso questa discussione con il ministro Carfagna, che impegnandosi a reperire circa 100 milioni per finanziare un Cis turismo sull’intero Abruzzo ha dato il via alle interlocuzioni con i territori. La Regione si è quindi attivata con tutti gli enti locali e i soggetti portatori di interesse per raccogliere progetti e fare la sintesi da presentare al Ministero. Nel frattempo il ministro Carfagna ha avviato un secondo Cis, mettendo a disposizione per l’Italia intera la somma di 200 milioni di euro per l’emergenza idrica. Anche in questo caso la Regione ha svolto il suo lavoro raccogliendo progetti e proposte, arrivando a firmare con il Governo la convenzione insieme alla Ruzzo Reti per un importante intervento che venne annunciato in una apposita conferenza stampa. Di entrambi i Cis si sono perse le tracce, il Governo Draghi non ha finanziato i contratti e finita la legislatura il nuovo Governo ha dovuto comunicare che non c’erano coperture".

"Mentre stavamo lavorando su questi strumenti, - viene ancora detto - il sindaco di Atessa, capofila di una serie di Comuni, si è presentato da solo, saltando l’interlocuzione con la Regione, al ministero della Coesione presentando un fantasioso e fantasmagorico Cis sull’energia e lo sviluppo industriale in Val di Sangro da 500 milioni di euro. Più del doppio dei fondi messi teoricamente a disposizione per l’intero territorio italiano. Luciano D’Alfonso, interpretando alla perfezione il personaggio di don Circostanza, ‘l’amico del popolo’ di Fontamara, cerca di far credere, che i soldi stavano in un cassetto e che a Marsilio sarebbe bastato aprirlo per portarli a casa. Si trattava invece di un’operazione dilettantesca, fatta da un sindaco e da un partito in cerca di propaganda e di gloria. Quando hanno presentato al direttore dell’Agenzia per la Coesione, Paolo Esposito, questo progetto, gli venne chiarito che dovevano passare attraverso la Regione. Esposito non ha trasmesso nulla formalmente alla Regione. Il nostro direttore del Dipartimento delle Attività produttive in tal senso convocò il sindaco di Atessa che si andò a scusare di non aver seguito la regolare procedura amministrativa e gerarchica. L’unico contratto di sviluppo vero, per Stellantis, è quello che le Attività produttive hanno portato avanti con il cofinanziamento del Mimit che vale 28 milioni sul reparto verniciatura".

Ed ecco, tirato in ballo, l'intervento del sindaco di Atessa, Giulio Borrelli. "L’inadeguatezza di Marsilio e della sua giunta - fa presente in una nota - si appalesa, con tutta evidenza, nella risposta all’ultima nota di Tavares, e a farne le spese sono lo sviluppo industriale e l’economia dell’Abruzzo. L’amministratore delegato di Stellantis, dopo aver dato rassicurazioni (in modo, per la verità, poco convincente) sul futuro della ex Sevel di Atessa richiama le istituzioni pubbliche alle proprie responsabilità. Dice, in sostanza, che ci vogliono – per essere competitivi nel mercato globale – infrastrutture viarie, portuali, ferroviarie, degne di un paese europeo; ci vogliono approvvigionamenti energetici più efficienti e meno costosi. Tutte cose evidenti e necessarie, che 22 comuni della Val di Sangro (tra cui Atessa) si erano permessi, nel 2021, di articolare in una proposta di Cis, Contratto istituzionale di sviluppo, concepito con il concorso di dirigenti ex Sevel, Honda e altre fabbriche, e di funzionari di Palazzo Ghigi dell’epoca. Avevamo aggiunto la richiesta di un centro per l’innovazione e la ricerca per non essere solo luogo di assemblaggio di pezzi manufatturieri, ma per partecipare allo studio dei veicoli del futuro. Chiedevamo, in quel documento, anche alcune opere pubbliche per rendere più vivibile e attrattivo il territorio".

"Era - viene sottolineato - una proposta, sicuramente ambiziosa, che poteva essere accolta in tutto o in parte, corretta, o integrata. Un progetto concreto e aperto al confronto, insomma, che raccoglieva molte delle richieste fatte nel 2013 dal compianto Marchionne in occasione di una sua visita nello stabilito della Val di Sangro. Un progetto per “l’industria sostenibile”, presentato direttamente al ministro dell’epoca per la coesione e il sud, Mara Carfagna, che lo riconobbe degno di attenzione.Abbiamo scavalcato la Regione andando direttamente a Roma? Abbiamo commesso un “reato di lesa maestà?” Marsilio, invece di insultarci e affermare ridicolmente che la proposta di Cis Val di Sangro “non esiste”, farebbe bene a ricordare che anche lui era andato a Roma dalla Carfagna a perorare un Cis per le piste da sci nell’Alto Sangro, un progetto che aveva le gambe corte perché – come spiegò la Carfagna – era di competenza del ministero dello Sport. Nel 2022, dopo che l’agenzia per la coesione, diretta dal dottor Esposito, aveva inviato alla Regione e al Comune di Atessa una nota chiedendo di presentare una proposta condivisa, sono andato personalmente da Marsilio per cercare di discutere e lavorare insieme con lui all’unico Cis possibile, ovvero quello proposto dai comuni della Val di Sangro. All’incontro parteciparono due assessori regionali e un direttore di dipartimento. La risposta fu picche. Anzi, il presidente mostrò un certo fastidio. Risultato è che l’Abruzzo non ha avuto né il “Cis sciistico”, né quello per “l’industria sostenibile”, l’unico rispondente a criteri di finanziamento del Pnrr". 06 set. 2024

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 2915

Condividi l'Articolo