"Non fiori, ma soldi i busta paga": così recita un manifestino funebre. E' durissimo lo scontro fra l’Ugl autoferro e l’azienda di trasporto di Chieti "La Panoramica".
Al centro della vicenda la disdetta da parte dell’azienda di "tutti gli accordi di secondo livello aziendale a partire dal 31 ottobre 2020, per un ammontare di circa 350 euro in meno in busta paga per ogni lavoratore" così denuncia il sindacato.
L’unico fatto certo per Fabrizio Mancini e Giuseppe Lupo, rispettivamente segretari provincial e regionale Ugl, è "il dramma di oltre 70 lavoratori e delle loro famiglie... E' trascorso - dicono - un anno colmo di sacrifici, rinunce, mutui e bollette non pagate, prestiti rifiutati, la sofferenza nel mandare avanti le rispettive famiglie senza far vedere loro le difficoltà che invece li travolgono ogni giorno". Si sono susseguiti, senza alcun risultato, incontri fra sindacati e azienda per cercare di ripristinare in toto tali accordi. Si è arrivati "fino al punto di proporre all’azienda servizi aggiuntivi non remunerati ma inclusi nel pacchetto degli accordi disdetti ed eventualmente ripristinati". La direzione aziendale dichiara il segretario provinciale "rivendica la mancanza di fondi regionali e una minore contribuzione rispetto ad alcuni anni fa ma anche altre aziende in Abruzzo si trovano nella stessa situazione eppure nessuna ha disdetto il contratto di secondo livello". Ci sono state "proposte fantasiose ancora più indecenti e penalizzanti per i dipendenti, ovviamente senza rimettere sul piatto nulla di quanto tolto". E di tolto ci sono state tante indennità: di presenza, di spostato riposo, di produttività, domenicale, di servizi accessori tanto per citarne alcuni.
I lavoratori de "La Panoramica" stanno subendo un trattamento ingiusto nell’indifferenza totale e illogica dell’azienda vedendo, tra l’altro, calpestata la propria dignità, nell’assenza di interventi e azioni concrete da parte delle istituzioni, della politica, andando avanti soltanto con le proprie forze e con gli atti di stima che ricevono quotidianamente, durante il loro servizio di autista, da parte dei pendolari, studenti e lavoratori come loro. Pur continuando a svolgere il loro servizio sempre in modo ineccepibile, con la massima cortesia e professionalità, facendo in modo di non trasmettere mai ai pendolari il proprio disagio psicofisico ed economico che invece stanno gravemente vivendo", ora hanno detto basta. E nei giorni scorsi hanno protestato davanti all'zienda in via Picena a Chieti.
Alessandro Di Matteo
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