Virus West Nile, primo caso in Abruzzo. Un ricovero in ospedale. Allerta in provincia di Chieti

C'è un primo caso, riscontrato nel Vastese, dell’infezione da virus West Nile (WN) e dell’Usutu virus.

Il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo ha reso ora noto le misure adottate a seguito dell’evidenza "di circolazione del virus nella provincia di Chieti". La "sorveglianza integrata" attuata - spiega in una nota - ha consentito il riscontro, da metà giugno ad oggi, delle prime positività al virus West Nile sul territorio regionale, in particolare in provincia di Chieti, in zanzare, uccelli selvatici e nell’uomo. Il primo caso di infezione di una persona è avvenuto a San Salvo e il paziente è attualmente ricoverato all’ospedale di Pescara. La diagnosi è stata effettuata ieri dal Laboratorio di riferimento regionale per le Arbovirosi dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise (Izsam)".

"Il sistema di sorveglianza regionale delle Arbovirosi (malattie virali trasmesse da zanzare) - viene ancora aggiunto - ha consentito di rilevare tempestivamente le positività, di far attivare le misure previste dal Piano nazionale da parte del Dipartimento Sanità della Regione, del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Chieti e dei Comuni interessati: Vasto, Casalbordino, Lanciano, San Salvo".

Per ridurre il rischio di esposizione dei cittadini al virus sono state raccomandate ai Comuni "di potenziare gli interventi di lotta antilarvale nelle aree in cui sono presenti abitazioni private, luoghi di vacanza, parchi pubblici e aree ricreative, strutture sanitarie e socio-sanitarie, tra cui ospedali, Rsa e case di riposo". Bisogna "prevedere interventi straordinari preventivi nel caso in cui sia in programma una manifestazione/evento che comporti il ritrovo di molte persone all’aperto". Inoltre occorre "comunicare ai cittadini l’importanza di attuare misure di protezione individuale in ambienti all’aperto e al chiuso, attraverso l’utilizzo di repellenti antizanzare per proteggersi dalle punture, vaporizzatori o erogatori elettrici di insetticidi in ambienti chiusi e/o zanzariere alle finestre. Sui balconi, in cortili, giardini, cimiteri e orti bisogna prevenire il ristagno di acqua". Se ci sono sospetti di contagio, bisogna effettuare segnalazioni.

 “Il quadro epidemiologico regionale e locale – spiega il Dipartimento Sanità - è in evoluzione ma il sistema di sorveglianza e controllo sulle malattie trasmesse da zanzare (Arbovirosi), unitamente all’applicazione delle misure preventive raccomandate, sono in grado di favorire una riduzione del rischio di trasmissione del virus all’uomo e di tutelare la salute pubblica".

Il virus può essere trasmesso tramite la puntura della zanzara comune della specie Culex Pipiens. L’infezione da WND può decorrere in maniera asintomatica nella maggior parte dei casi. Fra i casi sintomatici, circa il 20 % presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito. Nei soggetti con condizioni di rischio (persone di età avanzata, soggetti con disturbi immunitari, persone affette da alcune patologie corniche, quali tumori, diabete, ipertensione, patologie renali o persone sottoposte a trapianto), l’infezione può manifestarsi con sintomi neurologici talvolta letali. Vista la necessità di intervenire a tutela della salute pubblica, diversi Comuni, tra cui Lanciano ed Atessa, hanno predisposto interventi straordinari di disinfestazione oltre quelli programmati.

"E’ importante - viene pure raccomandato - che i privati collaborino alle attività di rimozione dei focolai larvali: si deve pulire caditoie e tombini pluviali, zone di scolo e ristagno di acqua, provvedere a svuotare i sottovasi dei fiori o altri contenitori con acqua stagnante, cambiare spesso l’acqua delle ciotole per gli animali, tenere vuote le piscine non in uso ai bambini. E’ inoltre opportuno adottare misure di prevenzione individuale come utilizzare repellenti specifici, abbigliamento coprente in caso di permanenza all’aperto nelle ore serali e notturne. 22 ago. 2024

WALTER BERGHELLA   

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