Sedicenne ucciso a coltellate a Pescara: attirato nel parco e ammazzato. E poi tutti al mare
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Attirato, in una zona seminascosta, tra sterpaglia e rovi e oleandri alti e colpito a ripetizione, a morte, venti, venticinque volte... Si sono accaniti su quel corpo con ferocia inaudita. E poi via... tutti al mare a fare il bagno...

E' quanto accaduto ieri pomeriggio a Pescara, nel parco pubblico “Robert Baden Powell”, in via Raffaello, a ridosso del centro cittadino, dove è stato ritrovato, esanime, Christopher Thomas Luciani (nella foto), 16 anni, di Rosciano (Pescara).

Delitto legato alla droga, al piccolo spaccio. E i due autori dell'assassinio, che sono stati messi sotto torchio e che appartengono alla cosiddetta Pescara bene, sono stati già individuati e fermati. E condotti nel carcere minorile dell'Aquila. C'è un testimone, e non solo, che li inchioda.

La Questura di Pescara, in una nota, fa il punto sull'assassinio che si è consumato nell'area verde. La polizia è approdata lì ieri sera intorno alle 21 dopo che "era stato segnalato l’accoltellamento di un ragazzo". "Sul posto, - viene spiegato - gli equipaggi della Volante hanno rinvenuto, nella parte retrostante del parco, in mezzo a dei cespugli dietro il campetto di calcio, il corpo senza vita di un adolescente, con evidenti segni di ferite da taglio". Immediatamente è stato informato il pubblico ministero di turno, Gennaro Varone, che si è recato sul posto insieme con il procuratore capo Giuseppe Bellelli. "Appena si sono palesate le possibili responsabilità di minorenni, - viene aggiunto - sul luogo del delitto sono intervenuti il procuratore capo presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, David Mancini e il pubblico ministero minorile di turno, Angela D’Egidio, insieme alla polizia giudiziaria della Questura di Pescara e al medico legale Cristian D’Ovidio. Le indagini sono state condotte da personale altamente specializzato della Mobile, dall’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico e dalla Scientifica. E’ stato così possibile identificare la vittima e ricostruire la dinamica di quanto accorso, in particolare le cause che hanno determinato l’efferato omicidio da ricondurre ad un diverbio connesso alla gestione di stupefacenti".

La vittima, che venerdì scorso era scappata da una comunità di recupero, è stata attirata in un punto non sorvegliato, retrostante l'area verde, e poi colpita ripetutamente con un coltello da sub, in parti vitali. All'origine dei fatti, un debito di droga di poche centinaia di euro: forse 200 o 250. 

Quindi gli interrogatori in Questura, dove sono stati ascoltati, per tutta la notte, i testimoni. Ed ecco "una svolta significativa alle indagini, con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza presenti nella zona antistante del parco e in prossimità di uno stabilimento balneare dove tutti i componenti del gruppo si sono recati dopo il crimine". Erano in cinque, ma in due hanno ucciso. Poi si sono riuniti agli altri. Sono andati in spiaggia e ne hanno approfittato per fare un tuffo. In acqua si sarebbero disfatti dell'arma, tanto che, all'alba, sul posto, sono arrivati i sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno scandagliato i fondali e cercato tra gli scogli, ma del coltello seghettato nessuna traccia. 

Alla fine è scattato il fermo per due ragazzi, anche loro minorenni, "gravemente indiziati del delitto". Sono figli di un avvocato e di un insegnante e di un carabiniere. Non hanno mostrato - da quanto emerge - segni di pentimento.

il ragazzo ammazzato era "sparito" agli inizi di novembre scorso. I familiari avevano sporto denuncia di scomparsa ai carabinieri, perché non era tornato a casa. Lo avevano cercato ovunque, forze di polizia, vigili del fuoco, Direzione marittima, polizia stradale e polizia ferroviaria, oltre che 118 e vigili urbani di vari centri, coordinati dalla Prefettura di Pescara. Poi fu ritrovato e stava bene. “Christopher Thomas Luciani - diceva una nota diramata all’epoca - è alto 1 metro e 61 centimetri, pesa circa 50 chilogrammi; ha gli occhi castani, i capelli rasati sui lati e dietro la testa, con un ciuffo di media lunghezza nella parte superiore”. 

"La drammatica vicenda, fin dalle prime battute, - rimarca la Questura - ha evidenziato un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse. Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento, al pari della necessaria ricostruzione delle dinamiche e responsabilità".  24 giu. 2024

SERENA GIANNICO

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