Polizia penitenziaria in stato di agitazione in tutto Abruzzo. 35 salsicce ripiene di droga in carcere Teramo

"E' altissima la tensione nelle carceri dell'Abruzzo, oggi affollate da quasi 1.900 detenuti, e continua inesorabilmente a salire il numero di eventi critici tra le sbarre".

Sono alcune delle ragioni per cui la polizia penitenziaria ha proclamato lo stato di agitazione in tutte le carceri della regione. "In questi ultimi anni - dicono in una nota congiunta i sindacati Cgil Funzione Pubblica, Fns Cisl, Uilpa Penitenziari, Uspp, Osapp e Sappe - abbiamo visto un generale peggioramento delle condizioni di lavoro e di vivibilità all’interno degli istituti, dove si opera in uno stato di continua sofferenza, dove i diritti soggettivi sono un lontano ricordo; carenze di organico, sovraffollamento detenuti, presenza di soggetti reclusi con problemi psichiatrici, ricorso ordinario allo straordinario e una mala-gestione dei reclusi creano tutte le condizioni necessarie per far si che i poliziotti penitenziari siano maltrattati, aggrediti e talvolta perfino malmenati, tutto questo in quel che appare come un vero e proprio disinteresse da parte dell’amministrazione penitenziaria".

Il documento è stato inviato, tra gli altri,  al capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo; al provveditore Lazio-Abruzzo-Molise, Pierpaolo D’Andria e ai direttori di tutti gli istituti penitenziari. Insieme i sindacati chiedono "di intervenire urgentemente con provvedimenti anche straordinari, prima che la situazione degeneri ulteriormente: questo stato di abbandono deve cessare". 

L’ultimo episodio critico ha interessato la casa circondariale di Teramo, in cui ci sono oltre 410 detenuti. Una donna, poi identificata e denunciata dalla polizia penitenziaria, ha infatti tentato di introdurre della droga in prigione attraverso salsicce contenute in un pacco destinato al nipote detenuto. A darne notizia è il sindacato autonomo Sappe che, tramite il segretario provinciale Giuseppe Pallini, evidenzia: "Ennesima brillante operazione. Gli uomini della polizia penitenziaria hanno infatti rinvenuto stupefacente abilmente occultato tra gli alimenti (ben 35 salsicce contenenti 70 involucri da 1 grammo di hashish) infilati nel pacco postale destinato ad un ospite. La sostanza, già pronta per il consumo e la cessione, avrebbe senz'altro potuto minare all'ordine ed alla sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario".

Il leader nazionale del Sappe, Donato Capece, ricorda che, come ha rilevato in più occasioni la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa) nelle sue relazioni annuali, “dal 1973 sono complessivamente 25.780 i morti causati dal consumo di stupefacenti. L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante, sul quale gli analisti e gli esperti delle diverse discipline dovranno continuare ad interrogarsi per individuare le cause e porre un argine non solo sul piano della repressione del traffico e dello spaccio”. 03 feb. 2023

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