Oltre mezzo chilometro di reti sulla Costa dei Trabocchi e sul resto del litorale chietino: la pesca abusiva non si ferma, tanto da parte dei marinai nostrani che di quelli provenienti da altre regioni, in particolare dalla Puglia.
Un duro attacco a tale fenomeno, che si è spinto da Fossacesia fino a Francavilla al Mare, l’ha sferrato la Guardia di finanza di Pescara che ha messo in campo i suoi sommozzatori. E, difatti, nello specchio d'acqua antistante a Fossacesia sono stati sequestrati i primi 300 metri di reti da pesca di frodo e 10 nasse abusive, materiale peraltro pericolosi anche per bagnanti e sub.
I militari si sono insospettiti quando, durante il pattugliamento, hanno notato un piccolo galleggiante a ridosso del litorale di Fossacesia. Sono segnali che vengono spesso utilizzati come riferimento dai pescatori di frodo. Scesi in acqua e perlustrata un’ampia zona, hanno constatato il lungo posizionamento di reti da pesca, definite da posta, divise in due tronconi da 150 metri ciascuno.
"L’estrema vicinanza alla terraferma di tali attrezzi abusivi, a circa 25 metri, e la mancanza di idonea segnalazione risultano essere anche un evidente pericolo per l’attività di balneazione o pescasportiva – precisa il Comando della Finanza - . Nelle stesse ore individuati e sequestrati altri analoghi strumenti nelle acque antistanti Francavilla al Mare. Pure in questo caso le nasse erano 10, dislocate lungo una cima di 200 metri; pure queste prive di codici identificativi e di segnalazione.
"La pesca di frodo – avverte la Finanza - è un tipo di illecito che da tempo imperversa in molte zone. L'Abruzzo poi è spesso meta di soggetti provenienti da altre regioni oltre che da pescatori abusivi locali, alimentando un mercato nero che muove importanti cifre contribuendo ad accrescere il fenomeno dell’evasione fiscale". 16 mag. 2022
WALTER BERGHELLA
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