Ucciso da un gravissimo trauma cranio-encefalico.
Questo il primo responso dell'autopsia eseguita, questa mattina, a Chieti, dal medico legale Pietro Falco, sulla salma di Silvano Donatelli, 59 anni, di Lanciano (Ch), dipendente Sevel.
L'uomo ha sbattuto violentemente la testa e non ha avuto scampo. Ulteriori esami dovranno accertare se è stato l'impatto contro l'albero a provocargli le lesioni che si sono rivelate fatali o il fatto di essere stato successivamente sbalzato sull'asfalto.
Il drammatico incidente risale alla sera dello scorso 21 maggio. La vittima era alla guida del suo trattore e stava tornando a casa. Si trovava sulla statale Lanciano-San Vito o Variante 84 Frentana, quando è stato tamponato dall’Audi Rs4 condotta dal romeno F.A.I., 42 anni, residente a Lanciano, ora accusato di omicidio stradale. Era ubriaco: il suo tasso alcolemico era tre volte maggiore del limite di legge. E poi viaggiava a velocità molto elevata. L'urto contro il cassone del mezzo agricolo è stato tremendo, tanto da scaraventarlo contro un pino, contro il quale si è schiantato, con la fine dei giorni di Donatelli.
I cui funerali si terranno domani, 26 maggio, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Olmo di Riccio, muovendo dall'ospedale di Chieti. Donatelli lascia la moglie Cristina, i figli Giovanni e Matteo, la nuora Giusy, il nipotino Leonardo, la suocera Antonina. 25 mag. 2022
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Ha collaborato GAETANO D'ALESSANDRO
Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO