Guerra Russia-Ucraina. 'Conferenza di pace ad Ortona'. Il Cremlino risponde: 'Valuteremo attentamente'

"Le siamo grati per la Sua proposta. Verrà valutata attentamente. Siamo fiduciosi del fatto che i periodi di crisi vanno e vengono mentre i legami di amicizia secolare fra i nostri popoli restano incrollabili e porteranno ancora dei nuovi bellissimi frutti".

Questa la risposta, in cirillico, con tanto di timbro dell'Ufficio di Presidenza, giunta dal Cremlino,  e fatta recapitare tramite l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, all'Associazione Italiana Amici della Russia, il cui presidente, Lorenzo Valloreja, è di Pescara.

Nonostante la guerra contro l'Ucraina, da Mosca, hanno trovato il tempo di protocollare la nota e rispondere, alla proposta, inviata a Putin, il 15 aprile scorso, dall'Associazione, di tenere una conferenza di pace nella città di Ortona (Ch).

Dopo una serie di considerazioni in cui l'Associazione ribadisce che l’Italia deve "iniziare a smarcarsi dall'ingombrante influenza americana, avendo contribuito oltremodo alla causa ucraina e quindi essendosi dimostrata non equidistante dalle parti", sostiene che lo può fare "rimettendo in gioco la diplomazia vaticana ed offrire il territorio italiano per un eventuale luogo dove tenere una futura conferenza di pace".

"Ciò - afferma Valloreja - noi l’abbiamo sostenuto fin dal primo giorno di questo conflitto e in tutto questo tempo, come associazione, nel nostro piccolo, non abbiamo mai smesso di lavorarci sopra". Quindi l'idea di scegliere, per la conferenza di pace, "la cittadina abruzzese di Ortona" che "ha una valenza altamente simbolica, e nella politica russa il tema storico/simbolico ha un elevato appeal". 

Nello specifico "Ortona è considerata, dalla stragrande maggioranza degli storici contemporanei, la “piccola Stalingrado d’Italia" a causa di una delle più terribili battaglie combattute dai tedeschi e dagli alleati, durante la "Campagna d'Italia" nella Seconda Guerra mondiale. Inoltre, nella cattedrale della bella città rivierasca, sono conservate, dal 1258,  le sacre ossa di San Tommaso, uno dei Dodici Apostoli di Gesù. Discepolo, quest’ultimo, molto caro ed onorato non solo dai cattolici, ma anche dagli ortodossi, siano essi ucraini così come russi. Un luogo quindi non divisivo, e che potrebbe riportare alle più miti intenzioni tutti i protagonisti" diretti e indiretti del conflitto in atto. 26 mag. 2022

SERENA GIANNICO

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