Furti e tentati furti: diverse contrade di Lanciano sotto assedio. 'I cittadini hanno paura'

Contrade sotto assedio a Lanciano (Ch). Si moltiplicano furti e tentativi degli stessi in appartamenti e villette.

Prima Villa Andreoli, poi Marcianese ed infine Torre Sansone e Colle Pizzutto: si vivono giornate agitate. Gruppi social e chat sono attivi per monitorare il territorio. In alcune occasioni non sono scattate neanche le denunce alle forze dell’ordine. Un passaparola di chat in chat. La stessa cosa settimane prima si era verificata nella vicina Mozzagrogna (Ch). Domina la paura di ritrovarsi, magari in piena notte, nel sonno, malviventi e farabutti in casa. 

Sale così la temperatura della polemica sulla sicurezza in città. E l’opposizione non si lascia sfuggire “l’osso dell’opportunità”. Azzanna e denuncia l’assenza di provvedimenti dell’amministrazione a guida Paolini, nonché l’incoerenza di esponenti dell'attuale Giunta che in passato hanno "urlato" e ora paiono essere... congelati, immobili.

"Siamo nelle condizioni di assistere ad una recrudescenza di fenomeni di microcriminalità. Una vergogna dunque aver strumentalizzato, in passato, il tema della sicurezza che evidentemente non può essere riferito solamente agli strumenti a disposizione degli amministratori comunali -dichiara Lorenzo Galati, consigliere comunale del Partito Democratico, che così si toglie qualche sasso dalla scarpa -. Bisognerebbe - aggiunge - chiedere scusa del clima ingenerato nel passato specie nei cittadini e nella colpevolizzazione di questa o quella classe politica". 

Rincara la dose polemica Giacinto Verna, consigliere comunale di Azione, che chiede: "Dov’è la sicurezza sbandierata in campagna elettorale che i cittadini avrebbero dovuto vedere? Dove sono i presidi fissi che si sarebbero creati in periferia e nelle contrade? E i tanti agenti di polizia municipale da assumere? Dov’è la sicurezza che era sulla bocca di consiglieri e candidati in campagna elettorale e oggi in maggioranza? Parole, parole, parole. Nulla di nuovo. Aspettiamo adesso interventi per il tanto agognato e sbandierato sistema di videosorveglianza per quest’area centrale della città". 

E sul problema, da fuori il consiglio comunale, c’è anche il movimento civico Progetto Lanciano, che tramite il coordinatore cittadino Carlo Orecchioni, ricorda come "‘la questione sicurezza’ in città, durante la campagna elettorale, era stata presentata come una priorità assoluta, parlando di emergenza. In verità registriamo un assordante silenzio da parte del sindaco e della sua giunta, dell’assessore al ramo e dei consiglieri comunali di maggioranza che nei video correvano a prendersi in mano la città per renderla più sicura". Insomma, la questione sicurezza si è rivelata un boomerang e sono i cittadini, ancora loro, a pagarne le conseguenze”. Inoltre, aggiunge Orecchioni,  "a febbraio abbiamo presentato 800 firme raccolte in alcune contrade per sollecitare il sindaco sulla sicurezza. Non siamo mai stati contattati. Ci siamo sentiti rispondere che avevamo vissuto su Marte”.

E se la sicurezza è al centro della polemica, poco distante lo è anche l’incuria. Soprattutto dopo le denunce social di cittadini e residente in prossimità di via Monte Maiella, una “terrazza” a due passi da Corso Trento e Trieste. Bottiglie di vetro, vetrine dei box spaccati, urina e vomito di qua e di là. Zero interventi dell’amministrazione comunale. Per cui "la scelta di gestione che è stata fatta da questa amministrazione ha incrementato il degrado, almeno stando alle tante voci dei residenti e dei commercianti della zona. I box che oggi versano in uno stato di penosa incuria sono la certificazione che con le parole non si fa nulla. E' il frutto della cattiva programmazione di questa amministrazione, campione sì delle parole al vento ma che per gli interventi sbandierati lascia a desiderare. E passerà probabilmente anche il 2023 senza avere nessun intervento in loco. Un’assenza di programmazione pesantissima per la città che abbiamo sempre sottolineato in tutti i consigli comunali provando anche a dare delle indicazioni ad una maggioranza poco attenta".

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