Emergenza idrica a Pescara: incontro in Comune. E arriva acqua in aggiunta da Bussi sul Tirino

"Lavorare sull'emergenza ma anche programmare, per gestire la situazione in prospettiva. E agire nel segno della collaborazione, evitando le proteste che non servono ad ottenere risultati: ciò che serve è lavorare, con un impegno costante". Il sindaco Carlo Masci ha aperto con questo appello la riunione nella sala consiliare del Comune, con l'Aca, la Asl, le associazioni dei consumatori, i rappresentanti dei condomini e le associazioni di categoria, per parlare della crisi idrica.

"Alla carenza idrica si aggiungono le dispersioni, che si registrano da moltissimi anni e non sono un fenomeno di oggi, ha fatto notare Masci. Per l'effetto congiunto di questi due fattori l'acqua non arriva ai rubinetti ed è importante, ha detto Masci, capire quali sono le soluzioni da adottare subito e nel breve-medio periodo visto che parliamo di 3.500 km di rete idrica gestiti da Aca (in tre province): non basterebbero due miliardi di euro per rifarla tutta, demolendo interi quartieri. Per non subire l'emergenza servono serbatoio e autoclave, sono fondamentali nelle nostre case", ha detto Masci rivolgendosi ai cittadini, "e il serbatoio non può stare ai piani alti perché la pressione - pur rispettando il Contratto di servizio - non è sufficiente per potare l'acqua fin lì. Noi siamo pronti a impegnarci per quello che possiamo", ha aggiunto Masci.

Il presidente dell'Azienda consortile, Giovanna Brandelli, ha sottolineato che l'Aca "sta lavorando sulla dispersione idrica dal 2016, nel 2021 si è verificata la prima crisi idrica e da settembre 2021 l'Azienda consortile ha puntato sui progetti per il rifacimento delle reti e per la digitalizzazione. Grazie ai fondi del Pnrr, dal 2023 si sta procedendo per installare i contatori smart meters e per la digitalizzazione delle reti, andando avanti per step (i primi mille chilometri andranno conclusi nel 2024). L'Aca si è concentrata sulla riduzione delle perdite delle reti ma questo non basta perché servono interventi importanti anche per il riutilizzo delle acque depurate, altrimenti le sorgenti resteranno sempre l'unica fonte di approvvigionamento, e non sono sufficienti". 

Intanto il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha annunciato che “contro l’emergenza idrica che sta colpendo Pescara e la sua provincia in queste settimane, abbiamo chiesto e ottenuto dall’Aca l’aumento della portata delle reti di 40 litri al secondo, che si tradurrà in mezz’ora in più al giorno di acqua da distribuire tra tutte le famiglie del territorio. La maggiore quantità di acqua deriva dall’uso del pozzo numero 9 di Bussi, che il vicesindaco di Bussi si è reso disponibile a favorire”. Già nella giornata odierna il direttore tecnico di Aca Lorenzo Livello eseguirà un sopralluogo per verificare alcuni aspetti tecnici e assicurare l’idonea tempestività all’attuazione del provvedimento.

“Da diverse settimane stiamo monitorando e fronteggiando con Aca l’emergenza idrica che sta affliggendo Pescara e la sua provincia – ha sottolineato Sospiri – con l’Azienda acquedottistica che suo malgrado ha dovuto ricorrere alle turnazioni sul territorio, ovvero alla chiusura delle reti di distribuzione nelle ore notturne, dalle 22 alle 6 del mattino, per garantire un approvvigionamento equo e soprattutto costante”.

Tuttavia per Sospiri è “chiaro che non possiamo arrenderci al problema, ma dobbiamo affrontarlo, assicurando la disponibilità di acqua ai cittadini, considerando che luglio e agosto sono anche i due mesi clou per il nostro turismo balneare e per le nostre strutture ricettive. Per tale ragione abbiamo aperto un’interlocuzione con il vicesindaco di Bussi e abbiamo ottenuto la consegna anticipata del pozzo numero 9 situata in località San Rocco. L’Aca stessa ci ha comunicato che a breve con l'ulteriore incremento dei consumi ci sarebbe stato uno scompenso che avrebbe fatto scaturire ulteriori programmazioni di turnazioni per la chiusura dei serbatoi”. 

E conclude: “Ben 40 litri al secondo in più rappresentano una boccata d’ossigeno per il territorio, assicurando una maggiore disponibilità di acqua per almeno mezz’ora ogni giorno”. 19 lug. 2024

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