Botte, minacce e rapina a un minore di 16 anni: due giovani di Lanciano (Ch), dopo l’arresto a febbraio, sono finiti sotto processo. Il loro cugino G.P.G., di 15 anni, pure arrestato ed ora libero, è invece sotto giudizio del tribunale minorile dell’Aquila.
Si tratta di un’altra incredibile e dolorosa vicenda della baby gang frentana. Ieri, dinanzi al gup Giovanni Nappi, Sante Guarnieri, 25 anni, è stato ammesso a rito abbreviato che sarà discusso il prossimo 12 dicembre, mentre il fratello Kevin Guarnieri, di 23 anni, ha avuto il rinvio a giudizio per il 19 ottobre. Tutti e tre gli accusati sono difesi dall’avvocato Vincenzo Menicucci.
Le accuse contro di loro sono quelle di concorso in estorsione, rapina, violenza privata e lesioni aggravate. Per diversi mesi la vittima è stata minacciata perché consegnasse loro dei soldi ogni qualvolta che si incontravano per strada. Una costante richiesta di moneta, fino a 10 euro la volta, che ha molto provato la parte lesa. Nonostante i timori, la stessa vittima ha avuto il coraggio di denunciare i tre giovani alla polizia che ha indagato fino al provvedimento cautelare emesso dal gip Massimo Canosa.
Il ragazzo è stato più volte anche aggredito e picchiato, facendo poi ricorso alle cure del Pronto soccorso dell’ospedale Renzetti per ferite al volto e alla testa. All’ennesima richiesta di soldi, sempre supportati da atti intimidatori, la vittima ha infine opposto il proprio rifiuto, pur sopraffatto dai modi violenti dei suoi aguzzini. L’attività investigativa è stata condotta dalla sezione anticrimine del commissariato frentano. Gli agenti hanno ricostruito le particolari condizioni vissute dall'adolescente, che perduravano da quasi un anno, e hanno proceduto all’identificazione degli autori dei reati.
Vittima affrontata a brutto muso anche all’interno e all’esterno del campo sportivo "Di Meco", nel quartiere Santa Rita. "Che dobbiamo fare con te. Ti dobbiamo massacrare di botte, se non ritiri la denuncia e ci fai andare in galera- fu minacciato il minore. Appena usciamo ti uccidiamo. Ricordati che se non troviamo te ce la prendiamo con i tuoi famigliari. Sei un infame. dovevi risolvere i tuoi problemi facendo a botte con noi, se avevi le palle".05 lug. 2022
WALTER BERGHELLA
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