Casoli. Perseguita la ex da quattro anni: esce dal carcere e ricomincia, di nuovo arrestato

La storia infinita di persecuzioni.

Arrestato, di nuovo, lo stalker seriale Berardino Di Crescenzo, 57 anni, di Casoli (Ch). Ancora una volta ha reso la vita impossibile all’ex fidanzata, Sandra Bianco, 51 anni, di Orsogna (Ch). Da quattro anni la donna è vittima di una serie interminabile di vessazioni e pedinamenti.

"Ha distrutto la mia vita", ha più volte detto lei. Persecuzioni di cui si è anche occupata nel 2021 la trasmissione televisiva “Le Iene”. L’indagato ha già avuto 35 denunce dalla ex, è stato arrestato altre 3 volte e avuto già due condanne, rispettivamente a 1,4 e 3,6 anni di carcere.

Era tornato libero lo scorso 22 settembre lasciando i domiciliari dopo essere prima stato in prigione. Nel frattempo è tornato all’attacco della sua ex. Il codice rosso è scattato subito e il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Canosa un nuovo provvedimento restrittivo a seguito di indagine della polizia, coordinata dal vice questore Miriam D’Anastasio.

I nuovi episodi si riferiscono al 26 settembre, a ottobre e a novembre. Il 15 dicembre a Di Crescenzo è stato notificato il provvedimento di sorveglianza speciale per tre anni deciso dai giudici dell’Aquila, su proposta del questore di Chieti. Provvedimento che parte dopo l’uscita dalla detenzione. Adesso la Procura di Lanciano accusa l’uomo di nuove condotte persecutorie e minacciose anche per tramite un conoscente comune a cui confessa: "La prossima a pagare sarà Sandra e gli amici suoi". Anche quest'ultimo viene minacciato con un bastone, con danneggiamento del finestrino posteriore dell'auto, episodio avvenuto a Lanciano. 

A ottobre ricomincia ad appostarsi vicino all’abitazione della donna e transita ripetutamente sulle strade di Orsogna e nei luoghi frequentati da lei. A novembre si presenta nel discount di Atessa (Ch) dove la ex lavora: lui gira tra gli scaffali, senza fare acquisti, lei la vede e si rifugia in macelleria.

"Sussiste il concreto pericolo che il comportamento dell’indagato degeneri ulteriormente fino ad arrivare a forme di aggressione fisica più gravi di quelle poste in essere", ha precisato il procuratore al gip. Oggi, al termine dell’interrogatorio di garanzia, la Procura ha chiesto i domiciliari e l’applicazione del braccialetto elettronico. Il difensore, l’avvocato Pasquale Piscopo ha invece chiesto l’obbligo di dimora o il divieto di avvicinamento alla vittima.

"Ci sono condotte indirette e dubitative, nessun riscontro obiettivo", ha precisato il legale. Il gip si è riservato di decidere. 22 dic. 2023

WALTER BERGHELLA 

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