Accoltellò il padre a Castel Frentano durante lite: condannato

Condannato per aver accoltellato il padre, ma adesso si farà curare dalla dipendenza dalla droga, problema che in famiglia ha fatto scaturire molti litigi. Processo con rito abbreviato contro Domenico A., 38 anni, di Castel Frentano (Ch), bloccato e arrestato dai carabinieri domenica 15 ottobre 2023 dopo aver minacciato madre e fratello e ferito con un coltello il padre Luigi, di 64 anni.

Dinanzi al gup del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi, affrontato il caso con condanna a 2 anni di reclusione, con sconto di un terzo di pena; il pm Elena Belvederesi aveva chiesto due anni e 8 mesi. L’imputato, che è in ancora carcere ed è difeso dall’avvocato Paolo Sisti, è accusato di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia, con la continuazione.

In un burrascoso pomeriggio di paura fu la madre che chiese aiuto ai carabinieri. Poteva andare molto peggio per il padre in quanto le lesioni riportate non hanno fatto scattare la più pesante accusa di tentato omicidio. Durante la furiosa lite avvenuta nell’abitazione di Castel Frentano, in via Olimpia,  la madre è stata poi colta da malore ed ha avuto un infarto, con ricovero all’Utic dell’ospedale di Chieti, mentre il marito si è fatto suturare la ferita all’ospedale Renzetti dopo essere stato colpito a mano e dito sinistro con un coltello lungo 20,30 centimetri e lama di 8,5. Ha avuto 10 giorni di prognosi.

L’indagine ha appurato che in casa la conflittualità era molto alta dopo che il figlio Domenico era giunto da Napoli dove era agli arresti domiciliari per stalking nei confronti della fidanzata. Domiciliari che ha chiesto e ottenuto di spostare a Castel Frentano dove i genitori erano arrivati anni prima. L’imputato lavorava dopo aver ottenuto la sorveglianza speciale con obbligo di firma. Quella che ha macchiato un pomeriggio di festa è stata definita dai carabinieri per futili motivi e legata all’uso di stupefacenti. Nell'abitazione rinvenuta anche una dose di cocaina. Ma prima la mamma gli aveva nascosto un barattolo che lui riscaldava per assumere la droga. E’ stata la scintilla che ha dato sfogo alla violenta reazione contro i genitori. Per fermarlo è giunto anche il fratello Marco, mentre il papà è fuggito. Ha cercato di difendersi dai fendenti sferrati con il coltello dal figlio che ha sempre negato gli addebiti. Dinanzi al gip si era già detto dispiaciuto e ha chiesto scusa. “Papà – si è difeso - per disarmarmi, ha preso il coltello dalla parte della lama e si è ferito al palmo della mano e al dito”. L’imputato ora accede al Serd e poi andrà in una comunità terapeutica. “Ho chiesto il minimo della pena – dice l’avvocato Sisti - tenendo conto dello stato di dipendenza dalla droga e i cui atti commessi sono stati viziati proprio da questa devianza”. 02 lug. 2024

WALTER BERGHELLA 

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