Ferrovia Lanciano-San Vito bloccata da giorni con treni soppressi. 'Non ci sono tecnici per riparazione'

"Un piccolo pioppo che si è adagiato sulla ferrovia, blocca dal 17 settembre la tratta ferroviaria Lanciano-San Vito. Interrotta la circolazione dei treni".

Va gù duro la Filt Cgil, con il segretario generale Abruzzo e Molise, Franco Rolandi, nei confronti dell'azienda di trasporto regionale Tua che, sulla Lanciano-San Vito ha sospeso tutti i servizi dopo che un albero, a causa del forte vento, nello scorso fine settimana, è caduto sulle rotaie. "I tecnici - si diceva qual giorno in un comunicato diffuso da Tua - sono già al lavoro per ripristinare al linea". Ma tuttora non si passa. 

 "In realtà - tuona il sindacato - i tecnici in azienda non ci sono e l’inqualificabile ritardo è proprio imputabile all’assenza di personale abilitato che andrà ricercato all’esterno al fine di risolvere il problema". 

"Fino a qualche giorno fa - rimarca la Cgil - il fenomeno del continuo stillicidio di corse ferroviarie soppresse da parte di Tua (fenomeno per il quale persino la Regione Abruzzo ha perso la pazienza minacciando più volte la risoluzione del contratto nei confronti di quell’impresa della quale risulta essere azionista unico!), veniva attribuito alla carenza di personale, di macchinisti e capitreno, una carenza che peraltro continua ad essere consistente e significativa". Poi ecco pure il maltempo e lo stop alla circolazione dei treni "sulla martoriata San Vito Lanciano, quella, per inciso, nella quale si continua a viaggiare da anni e per motivi di sicurezza a velocità ridotta non potendo superare i 50 km/h".  Le forti raffiche di vento "che hanno colpito il litorale adriatico sabato scorso, all’altezza del nono chilometro, nei pressi della stazione di Lanciano, ha causato la flessione di una pianta (vedi foto), peraltro di modeste dimensioni, che coricandosi ha provocato danni all’impianto elettrico della linea".

"Un guasto non particolarmente significativo, di ordinaria amministrazione - rimarca il sindacato - risolvibile in un lasso di tempo breve, sia per quanto riguarda il taglio e la rimozione dell’albero ma anche per il ripristino dell’impianto elettrico. Invece per questa riparazione sono sorti problemi, giacché la società di trasporto regionale, non dispone né di personale tecnico abilitato professionalmente a tali interventi (l’unico operatore previsto nell’organico non dispone delle complete abilitazioni) né tantomeno si è preoccupata di dotarsi di un contratto di assistenza con una società esterna in grado di assicurare un pronto intervento. Per capire meglio di cosa stiamo parlando è come se, provando ad immaginare un guasto similare sulla linea ferroviaria Bologna – Bari , noi oggi ci trovassimo a subire l’interruzione e la circolazione dei treni provenienti da nord e da sud dell’Abruzzo in attesa di fantomatici tecnici da reperire sul territorio nazionale in grado di risolvere l’arcano!"

"Purtroppo - evidenzia Rolandi - in questa impresa quel cambio di passo che stiamo auspicando da tempo tarda ad arrivare. Un cambio di passo che significa che dovrebbe essere più dinamica, più propensa ad essere meno autoreferenziale e al tempo stesso più disponibile ad ascoltare le opinioni, le proposte e i suggerimenti che arrivano dal mondo esterno e soprattutto che non espongano i lavoratori a fare queste bruttissime figure che cozzano completamente con i tanti eventi molto spesso unicamente propagandistici tendenti a rappresentare un mondo e un’azienda leader che noi francamente stentiamo ancora a riconoscere".

"E' davvero sorprendente - è la conclusione - che nel giorno in cui Tua organizza un convegno coinvolgendo affermati players nazionali e in cui si parla di bus ad idrogeno, di transizione energetica, di ottimizzazione dei processi, di strategie e di miglioramenti tecnologici, a causa di proprie inefficienze, incapacità e mancanza di programmazione, abbia dovuto disporre la completa chiusura di una tratta ferroviaria per una pianta che si è adagiata sul tracciato. Ancora un consiglio all’azienda: piuttosto che inviare un dipendente per una settimana a Siviglia per un concilio sulla sicurezza nell’alta velocità, sarebbe meglio rimanere con i piedi per terra e pensare di assumere e formare tecnici onde evitare queste pessime figure". 21 set. 2022

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 3334

Condividi l'Articolo