Coronavirus. Stop a tagli e aperture a singhiozzo dei piccoli uffici postali: protesta dei sindaci del Chietino

Aperture a singhiozzo di molti uffici postali del Chietino, provvedimento che Poste Italiane ha adottato appena è scattata l'emergenza coronavirus e dal quale pare non intenda recedere.

E parte la protesta dei Comuni, che non ci stanno agli ennesimi tagli, e che hanno chiesto un incontro chiesto con i vertici provinciali, regionali e nazionali dell'azienda.

A scendere in campo a difesa dei diritti dei cittadini, chiedendo il ripristino delle operazioni di sportello così come in vigore nel periodo precedente la pandemia da Covid-19,  sono il  sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli, e quello di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio. Realtà che, come tanti altri centri, sono e continueranno ad essere penalizzati perché le riaperture e orari degli uffici sono e, stando al piano delle Poste, resteranno ridotti. In alcuni luighi il servizio garantito di tre giorni è passato ad una sola apertura settimanale e in altri uffici da 6 giorni operativi si è passati a tre giorni. Con lunghe code e disagi infiniti.

Il malcontento del sindaco Muratelli, che annuncia mobilitazione: "Nel mio caso specifico - ha scritto in una Pec inviata alle Poste - voglio precisare che l’ufficio del capoluogo, attualmente aperto un solo giorno  a settimana, serve oltre 1.200 utenti della parte alta del paese, alcune contrade e i servizi del Comune stesso, e ha risentito, in questo periodo, per il problema Covid, prima della sua chiusura completa e, attualmente, alla riapertura per un solo  giorno a settimana, ossia il giovedì". 

"Il resto della popolazione, circa altri 2.000 residenti - prosegue - gravita invece sui servizi dell’altro sportello di contrada Selva, a cui si rivolgono molte altre persone di Comuni limitrofi e nel quale si creano condizioni davvero difficili, vista la già numerosa presenza e visto che debbono essere evitati assembramenti, nell’erogazione corretta dei servizi.
Si comprende quindi, certamente, come questa decisione, condivisa nella fase più critica della gestione del virus, assume oggi, elementi di forte disappunto".

"E' un provvedimento gravissimo e inaccettabile- conclude Muratelli -. Da un lato si offrono scenari di pubblicità che parlano della vicinanza di questa azienda ai piccoli Comuni e dall'altra si tagliano i servizi, senza nessuna remora. Mi rivolgo a tutti coloro che vogliono condividere questa battaglia di civiltà, anticipando che abbiamo già chiesto, per la provincia di Chieti, un incontro con i vertici locali e anche nazionali di Poste dove ci faremo carico, in ogni caso, di portare all'attenzione le criticità esistenti ovunque. Chiedo anche a tutte le forze politiche di far sentire la voce di questi nostri territori reclamando i diritti  verso servizi essenziali che devono essere garantiti per tutti". 16 genn. 2021

Linda Caravaggio

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