Lanciano: c'è accordo per sistemare pavimentazione di Corso Trento e Trieste. 'Lavori errati e senza controlli'
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Accordo transattivo stipulato, a Lanciano (Ch), per i lavori di manutenzione e rifacimento di parte del corso Trento e Trieste, costato un milione e 361 mila e già in manutenzione prima che venisse inaugurato nel 2018, a causa di interventi errati e materiali scadenti, come accertato dalla consulenza tecnica dell’ingegnere Sergio D’Intino, disposta dal giudice tribunale di Lanciano, Chiara D’Alfonso.

Ora il Comune ha firmato l'accordo con la ditta esecutrice dei lavori, la PQ edilizia e strade di Campobasso, evitando una lunga causa civile. Opera pubblica, nota per il suo disegno stilizzato che ricorda il gioiello abruzzese "Presentosa", che è anche sotto indagine da parte della Corte dei Conti. 

La manutenzione straordinaria costerà in totale 537 mila euro, di cui 80 mila euro per il Comune per comprare le più resistenti mattonelle in basalto, alte 15 centimetri, per i tre attraversamenti carrabili esistenti su via De Crecchio, via Dalmazia e Viale delle Rose, più le spese per la direzione tecnica, mentre la PQ si accollerà la spesa 457 mila euro, di cui 140 mila per le tre intersezioni viarie. Trattativa portata avanti dai legali dei due contendenti: per il Comune, l’Avvocatura rappresentata da Antonella Fantini.

Per la positiva soluzione oggi conferenza stampa del sindaco Filippo Paolini e l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bomba, presenti pure gli assessori Tonia Paolucci, Graziella Di Campli, Danilo Ranieri e Maria Ida Troilo. Restauro che partirà a metà dicembre e andrà avanti per sei mesi.

"Doveva essere il fiore all’occhiello della città – ha detto Paolini – ed è invece diventata una tragedia, eredità della passata amministrazione.  Una piaga nel cuore perché non si è stati attenti nella gestione dei lavori. Così dobbiamo mettere una pezza a colori perché di soldi non ce ne sono, dal momento che il Corso andava rifatto completamente". La pavimentazione del Corso ha l’alta criticità nella zona del semaforo, poi media verso Palazzo degli Studi e bassa più giù.

"Le condizioni del Corso erano da Guinnes dei primati - ha aggiunto l’assessore Bomba – malmesso e in rifacimento già prima dell’apertura. La transazione è stata fatta nell’interesse del Comune. Mettere all’epoca il gres porcellanato è stata una scelta sbagliata, visto che in ogni città si è usata la pietra, anche per ispezionare i sottoservizi. Complessivamente i lavori sono stati scadenti e questo ha fatto più rabbia per l’assenza di controlli, con enorme danno per la città".

Col nuovo intervento è stato anche deciso che sul Corso i giunti verranno rifatti ogni 11 metri per evitare le dilatazioni termiche. Per l’esperto del tribunale i problemi non erano correlabili dall’improprio utilizzo dell’opera, ma da vizi costruttivi che ne hanno pregiudicato le prestazioni. Una situazione decisamente compromessa, con sconnessioni e distacchi diffusi di piastrelle e massetto mal realizzato. Solo una porzione dell’intero tracciato, il 30%, si presenta regolare, le restanti parti necessitano di riparazione, con aree di pavimentazione, di quasi il 20%, che hanno bisogno di smontaggio e ricostruzione, ed altre che richiedono stuccatura e ripristino. 31 ott. 2024

WALTER BERGHELLA  

@RIPRODUZIONE VIETATA

Ha collaborato ANDREA FRANCO COLACIOPPO

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